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Tutto un continente se ne stava con la birra in una mano e le patatine nell’altra, estasiato in poltrona a rimirare la precisione della traiettoria, sezionando ogni momento di quel volo, incredulo nel vederlo così nitido, pulito, perfetto nell’ineffabile verità del suo essere sospeso, che in quella sospensione a mezz’aria voluta dalla moviola, in quel dividere ogni istante, in quell’interrompere il tempo per capire quanto di grave fosse davvero successo, proprio in quell’istante senza passato e senza futuro tutto il continente si riconosceva, sì, in quello sputo c’era tutto un continente che andava a bocca aperta a spiaccicarsi sul collo sudaticcio lì di fronte, in un nugolo di mosche che si alzava schifato. Mentre sull’altro canale una testa mozzata rotolava nella sabbia.

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25.06.04

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