"Non buttate via i nostri soldi". L’appello arriva da un privato cittadino di Paradiso che scrive ai Consiglieri comunali chiedendo loro una maggiore riflessione e studio a proposito del risanamento fonico a Paradiso. Già da qualche settimana il gruppo Ps locale aveva contestato l’approvazione del progetto vincente elaborato dal gruppo interdisciplinare di studi, criticandone la non adempienza ai punti richiesti dal bando di concorso. Il gruppo, inoltre, come preannunciato, lo scorso martedì ha inoltrato presso il Consiglio di Stato un ricorso in cui si evidenzia come l’approvazione del progetto vincente sui ripari fonici del comune sia stata viziata dal conflitto d’interessi. L’articolo 32 della nuova Loc è chiaro: «Un cittadino non può prendere parte alle discussioni e al voto su oggetti che riguardano il suo personale interesse o quello di suoi parenti, secondo l’art.83». «Non potevamo soprassedere – spiega Rose Marie Weibel –. Gli interessi in gioco sono consistenti ed è legittimo obiettare quando è chiaro che le scelte in proposito possono essere condizionate dalla possibilità di trarne vantaggio personale. Alcuni dei consiglieri comunali sono infatti confinanti con la ferrovia». Da qui il voto contrario (assieme a quello di un leghista; più astensione di un Indipendente) di circa 15 giorni fa. Insomma il nervo scoperto è quello dei benefici che ne deriverebbero per una parte (ristretta) della popolazione. In questo sia il Messaggio municipale che il Rapporto di maggioranza concordano. «Confidiamo comunque – si legge nel Messaggio – nel conforto finanziario dei proprietari immobiliari nel Comune, che potranno far conto di un paesaggio sonoro riqualificato, oltre agli evidenti vantaggi di rivalutazione immobiliare e quindi locativa». Ed ancora il privato cittadino (che per motivi di privacy manteniamo anonimo) che punta il dito su questioni chiave. Si chiede, ad esempio, «a quanto ammontano i contributi di miglioria di questa opera faraonica? È un’opera prioritaria nell’interesse della gente di Paradiso, o è un’opera che interessa solo poche persone?» Perché allora tutta questa fretta? Perché, si chiedono i socialisti, non dare priorità alla proposta delle Ffs che, oltre alle migliorie previste dalla legge sul materiale rotabile (con minore impatto fonico), hanno presentato un’alternativa che risponde meglio ai requisiti imposti dal concorso? Secondo il progetto presentato dalle Ffs, le barriere sono costituite da pannelli modulati alti fino a quattro metri. Le Ferrorie, si sa, già nel 1998 – fanno notare i socialisti – usavano pannelli fono assorbenti di circa due metri. La soluzione qui proposta lascerebbe inoltre «aperte al Comune – recita sempre il Rapporto di minoranza – molte possibilità di intervento per congiungere le due parti del Comune e diminuire così la famosa cesura». D’altronde, come si evince dal Rapporto di maggioranza della Commissione delle opere pubbliche, «Oltre ad incidere sulla qualità della vita, il rumore ferroviario ha pure un effetto finanziario che si ripercuote sul deprezzamento degli immobili (…)». Ergo, una volta costruiti i ripari fonici, gli stessi immobili godranno di una rivalutazione con conseguente aumento degli affitti e quindi di vantaggi economici per chi ne è proprietario. Non solo, nel loro Rapporto di minoranza, i socialisti contestano inoltre «la scelta del progetto vincente sia dal profilo finanziario che da quello architettonico e paesaggistico (…)». Altra critica, di cui la stessa Rose Marie Weibel si fa portavoce, è la paura della gente del luogo che teme, per un domani, un repentino aumento d’affitto. «A ragion veduta – aggiunge la consigliera comunale socialista –, c’è chi si è lamentato di una mancata informazione in proposito della popolazione». Una situazione non ancora mutata, nonostante quanto ribadito dalla Commissione nel suo rapporto di maggioranza: «(…) la Commissione ha avuto le necessarie rassicurazioni delle intenzioni del Municipio di appunto curare l’aspetto informativo coinvolgendo l’intera cittadinanza». Un atto doveroso visto che la stessa Commissione, più avanti, parla del progetto come di «una delle opere più imponenti fatte nel Comune». Senza dimenticare l’incidenza dei costi. Quando un eventuale risparmio permetterebbe al Comune di investire anche in altre opere e questioni. «Se volete investire – suggerisce il privato cittadino nella sua lettera –, investite nel futuro acquistando maggiori spazi per tutta la popolazione. (…) Cari rappresentanti di tutti i cittadini, la gente di Paradiso non ha bisogno subito dei ripari fonici: (…)il materiale rotante è migliorato di molto. Il rumore più forte viene dalle strade. Parlate con la gente che vi ha sostenuto». Considerazioni, queste, che trovano fondamento alla prova dei fatti. «Il progetto delle Ffs – scrivono i socialisti nel rapporto di minoranza – è a costo zero per il Comune di Paradiso. Fatto non trascurabile». Al contrario, le cifre esposte nel messaggio riguardanti il progetto votato, «sono tutt’altro che trascurabili». Si parla di un totale di circa 18,9 milioni di franchi a cui va aggiungo circa un 20% sul totale (si arriverebbe quindi a circa 22,7 milioni di franchi). E di questi il costo a carico del Comune ammonterebbe a 17’500’000 franchi. Mica bruscolini! Per dirla con Totò. I socialisti di Paradiso, perciò, chiedono di fare un’ulteriore verifica e un confronto con gli altri progetti. Secondo loro, alcuni punti del bando di concorso vengono disattesi. «L’abbiamo spiegato nel nostro rapporto – ci dice l’avvocata Weibel –, l’idea delle due pareti parallele di oltre sette metri d’altezza, su tutto il tracciato, non fa altro che rafforzare la già presente cesura che taglia in due il Comune. Qualcuno ha già definito, e non a torto, le due potenziali pareti come una linea Maginot o un doppio muro di Berlino. Non si può scegliere un progetto perché adempie solo ad un requisito e ne tralascia altri. A nostro avviso il progetto parallelo delle Ffs, non solo, soddisfa criteri di carattere economico, ma offre delle alternative sicuramente più accettabili sotto il profilo urbanistico e architettonico». Il commento: “Forza di persuasione” Ad intorbidire tutta la faccenda è intervenuto un fatto grave. Per scongiurare una bocciatura del Progetto vincente, sembra che ci siano state forti pressioni su alcuni consiglieri comunali affinché votassero sì. Non solo, questi hanno anche ricevuto telefonate minacciose in cui sono stati avvertiti che, nel caso si fossero opposti, sarebbero stati i primi a subire gli svantaggi della loro decisione. Sono vicende sconcertanti che parlano da sole. E per quanto le si giri e rigiri hanno il suono sinistro di metodi meramente ricattatori. Insomma, certe pratiche non conoscono più confini e vi sono anche qui personaggi che non si fanno scrupolo ad adottarle. E se non bastano le proprie tesi a convincere chi è di un parere opposto, si passa ad altro. Quell’ “altro” che oltre confine non esiterebbero a definire “metodi mafiosi”; qui invece come lo vogliamo chiamare? “Forza di persuasione”? mapi

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18.10.02

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