Equaglianza

di

red

Questo otto marzo, giornata internazionale della donna, è diversa dalle precedenti a causa della devastante della guerra in Ucraina scatenata dall’invasione militare russa. Ed è proprio da quelle terre che si alza forte la voce delle donne, come ricorda Nateil14giugno, una rete di associazioni ticinesi nata per mantenere sempre vivi gli obiettivi che hanno animato lo sciopero nazionale delle donne del 14 giugno 2019.

 

La rete ticinese condivide il messaggio delle attiviste del gruppo russo "Resistenza femminista contro la guerra"  che invitano le femministe di tutto il mondo a opporsi all’occupazione militare in Ucraina ed essere solidali con l’insieme della popolazione ucraina, di cui ripropongono il seguente passaggio. «Come cittadine russe e femministe, condanniamo questa guerra. Il femminismo come forza politica non può essere dalla parte di una guerra di aggressione e occupazione militare. Il movimento femminista in Russia lotta per i soggetti più deboli e per lo sviluppo di una società giusta con pari opportunità e prospettive, in cui non ci può essere spazio per la violenza e i conflitti militari. Guerra significa violenza, povertà, sfollamenti forzati, vite spezzate, insicurezza e mancanza di futuro. Tutto ciò è inconciliabile con i valori e gli obiettivi essenziali del movimento femminista. La guerra intensifica la disuguaglianza di genere e mette un freno per molti anni alle conquiste per i diritti umani. La guerra porta con sé non solo la violenza delle bombe e dei proiettili, ma anche la violenza sessuale: come dimostra la storia, durante la guerra il rischio di essere violentata aumenta di molto per qualsiasi donna».

 

Per ricordare il senso di questa giornata, la rete Nateil14giugno ha distribuito nelle principali stazioni del Cantone un’edizione speciale di “8 minuti”, prodotto prima dello scoppio della guerra in Ucraina. Se non avete avuto la possibilità di leggerne una copia, qui potrete rimediare.

 

Un’edizione speciale nella quale trovano spazio approfondimenti sulle sfide che toccano le donne a livello di previdenza vecchiaia (come la riforma AVS 21); sull’urgenza di lottare contro la pervasiva violenza di genere a diversi livelli e sull’importanza di mobilitarsi per portare avanti la lotta per i diritti e per una reale parità, messa in discussione da narrazioni politiche che ne contestano la legittimità. «Il clima di restaurazione culturale è ben presente e richiede una risposta costante, tenace e quotidiana» ricordano le autrici.

Pubblicato il 

08.03.22
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