Dolce casa

L’Associazione svizzera degli inquilini continua le sue indagini relative al mercato dell’alloggio affidando alla Bass uno studio relativo alle pigioni pagate in Svizzera. I risultati sono impressionanti e confermano che le inquiline e gli inquilini pagano affitti troppo alti i quali vanno a gonfiare oltre misura le tasche dei proprietari immobiliari.


Solo nel 2021, in media, ognuno di noi ha pagato 370 franchi al mese di troppo per la propria abitazione! Tenendo conto di vari fattori come l’evoluzione degli interessi ipotecari, l’inflazione e i costi di manutenzione, le pigioni sarebbero dovute diminuire del 10,3%. Invece, tra il 2005 e il 2021 queste sono aumentate del 22,1%: il 18% in più dell’indice nazionale dei prezzi al consumo. Ciò vuol dire che di fatto l’aumento è stato di 32,4 punti in totale.


In 16 anni, c’è stato un movimento di 78 miliardi di franchi che ha arricchito i locatori impoverendo maggiormente le inquiline e gli inquilini: una media di circa 5 miliardi all’anno e che aumentando sempre più, si può stimare che solo nel 2021 questo trasferimento di “ricchezza” abbia superato i 10 miliardi di franchi.


Nello stesso lasso di tempo, i proprietari immobiliari sono stati in grado di ottenere un reddito netto medio del 7,4% all’anno, dato elevato se confrontato con altri investimenti e che spiega per quale motivo i grossi investitori continuino a costruire alloggi nonostante l’alto tasso di sfitto: anche se alcuni dei loro appartamenti dovessero restare vuoti, le pigioni di quelli occupati sarebbero sufficienti per coprire l’investimento e generare un reddito!


La stessa indagine stabilisce che, mediamente, la pigione netta corrisponde al 21,9% del reddito disponibile. Questa percentuale varia a seconda delle ricchezza, o della povertà, delle persone. Inoltre questa disparità si accentua ogni anno di più. Per persone pensionate che vivono da sole con un reddito modesto, la parte della pigione raggiunge il 45% del reddito disponibile. Confrontando il 2006 e il 2017, si constata che se i costi di locazione si sono abbassati dal 12% al 10% per le economie domestiche a redditi alti, essi si sono alzati dal 32% al 36% per le economie domestiche a basso reddito. Questo contribuisce ad aumentare le disparità economiche tra i vari ceti della società.


Lo studio conferma anche che al momento del cambio degli inquilini, i locatori ne approfittano per richiedere una pigione iniziale più alta e che in occasione della diminuzione dei tassi ipotecari, la maggior parte di essi non adegua totalmente o anche solo parzialmente le pigioni.
Tramite due atti parlamentari, i rappresentanti della nostra associazione hanno chiesto al Consiglio federale di introdurre un controllo efficace delle pigioni in modo da evitare redditi eccessivi e abusivi.


Le inquiline e gli inquilini, invece dovrebbero maggiormente cogliere l’occasione della riduzione del tasso ipotecario di riferimento per richiedere una proporzionata riduzione della pigione, è un nostro diritto!

Pubblicato il 

09.03.22
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