25 ottobre 2013

L'editoriale
24.10.2013

di 

Claudio Carrer

I suoi fautori l’hanno furbescamente battezzata “Iniziativa a favore delle famiglie”, ma in realtà è un tentativo di fare un regalo ai ricchi e di rendere la vita ancora più difficile a quelle mamme e a quei papà che per portare a casa il pane a fine mese devono ricorrere ad asili nido e ad altre strutture di custodia diurne per i loro bambini. Situazioni che generano costi e che pertanto danno (giustamente) diritto a deduzioni fiscali, che ora l’Udc, con la sua proposta in votazione il 24 novembre, vorrebbe estendere anche a quei genitori che hanno la fortuna di non dover ricorrere per la cura dei figli all’aiuto di terze persone o di non dover sopportare spese per questo e che dunque dispongono di più mezzi. Non ci si lasci dunque abbagliare dal titolo di un’iniziativa che, se approvata, produrrebbe vantaggi fiscali solo per poche famiglie con redditi elevati, oltre che buchi miliardari nelle casse pubbliche (circa 1,4 miliardi, secondo i calcoli della Conferenza dei direttori cantonali delle finanze).



Articoli

Lavoro
24.10.2013

di 

Francesco Bonsaver

Operai spacciati per indipendenti lavorano alla nuova stazione ferroviaria zurighese 60 ore la settimana per una paga tra i 5 e gli 11 euro. Allertate da luglio, autorità cantonale e il committente Ffs fanno orecchie da mercante.  Fare impresa nel ventunesimo secolo nello stile di Ponzio Pilato, vissuto venti secoli fa. È lo stile imprenditoriale emerso dal sottosuolo zurighese nel cantiere della nuova stazione di Löwenstrasse, i cui lavori sono stati parzialmente sospesi lo scorso martedì in seguito all’intervento del sindacato Unia. Un caso emblematico dei danni provocati dalla logica dei subappalti, dalle  lacune nei controlli e dal lavarsene le mani da parte dei committenti.

Sanità
24.10.2013

di 

Veronica Galster

Le levatrici svizzere hanno lanciato una petizione per chiedere l’introduzione negli ospedali di cure ostetriche dirette da loro, con l’obiettivo di migliorare l’attuale offerta di assistenza sanitaria alle donne in gravidanza e alle partorienti per incrementare il parto fisiologico. Infatti, in Svizzera abbiamo un tasso medio del 33 per cento di parti cesarei, quando l’Oms ritiene che non debba essere superata la soglia del 15 per cento (secondo l’organizzazione solo il 10 per cento dei parti necessiterebbe il ricorso al cesareo). Questo ricorso al cesareo anche quando non è indispensabile genera anche maggiori costi sanitari, oltre ad aumentare il rischio di complicazioni.

Canale interoceanico
24.10.2013

di 

Maurizio Matteuzzi

La mattina di mercoledì 5 giugno scorso, il presidente del Nicaragua Daniel Ortega inviò all’Assemblea nazionale il testo della “Ley Especial” per la costruzione del grande canale interoceanico che dovrebbe unire il Pacifico e l’Atlantico, 600 km più a sud del canale di Panama. Un sogno che il Nicaragua (tasso di povertà ufficiale del 47%) ha coltivato per quasi due secoli dopo l’indipendenza dalla Spagna nel 1821. Un’opera colossale di ingegneria che entrerebbe negli annali delle “meraviglie” del XXI secolo (fatti salvi tutti i possibili “effetti collaterali”) come il canale di Suez, aperto nel 1869, e il canale di Panama, inaugurato nel 1914, furono le meraviglie dei secoli XIX e XX.


Italia
24.10.2013

di 

Loris Campetti

Né funerale di Stato né pietà per le 366 vittime, e neppure la possibilità per i sopravvissuti di assistere alla cerimonia, tenuti prigionieri in un carcere chiamato ipocritamente “Centro di prima assistenza” a Lampedusa. Alla cerimonia, invece, è stato invitato con tutti gli onori di Stato il rappresentante di quel regime totalitario eritreo da cui la popolazione sta fuggendo, a ogni costo e in qualsiasi condizione di tempo e di mare. C’era l’ambasciatore dell’Eritrea, ma non c’erano i morti e i salvati eritrei ad Agrigento, lontano da Lampedusa ma accanto alla villa del vicepremier italiano Angelino Alfano.


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