anno XXI - N° 3 - 2 marzo 2018

L'editoriale
01.03.2018

di 

Claudio Carrer

“Nel 2017 le imprese svizzere hanno esportato materiale bellico in 64 paesi per un totale di 446,8 milioni di franchi, che in confronto al 2016 corrisponde a un aumento dell’8 per cento e a una quota dello 0,15 per cento delle esportazioni complessive di merci dell’economia svizzera”. La notizia, pubblicata negli scorsi giorni, fornisce dati apparentemente poco significativi, dietro i quali si nasconde però un problema: la Svizzera continua a esportare armi verso paesi in guerra e che violano in modo grave e sistematico i diritti umani. E in futuro questo genere di affari potrebbe avvenire con ancora più facilità, vista l’intenzione del Consiglio federale di allentare ulteriormente le condizioni per autorizzare le esportazioni. Non devono ingannare nemmeno i volumi all’apparenza piccoli, visto che la Confederazione si piazza pur sempre al 14esimo rango tra i più grandi esportatori di armi al mondo, come indica l’Istituto di ricerche sulla pace di Stoccolma.

Articoli

Salute e Lavoro
01.03.2018

di 

Marina Forti

Il gruppo Sider Alloys di Lugano ha acquisito lo stabilimento ex Alcoa di Portovesme, in Sardegna, il più importante impianto italiano per la produzione di alluminio primario. L’accordo è stato firmato il 15 febbraio presso il ministero per lo sviluppo economico (Mise), a Roma, e coinvolge Invitalia, l’agenzia italiana per gli investimenti. È stato annunciato un investimento di 135 milioni di euro per far ripartire la produzione: ma saranno in gran parte anticipati da Invitalia. I lavoratori della ex Alcoa, che da quasi quattro anni presidiano lo stabilimento per impedirne la chiusura, ora sperano di tornare al lavoro. Portovesme però è uno dei siti più inquinati d’Italia, in attesa di bonifica per rimediare a quarant’anni di scarichi industriali incontrollati. Tra le ragioni della salute ambientale e quelle del lavoro rischia di scoppiare un nuovo conflitto.

Fiscalità
01.03.2018

di 

Federico Franchini e Francesco Bonsaver

Delle voci non verificate diventano delle notizie strumentali alla propaganda politica. L’esempio arriva della perdita di 37 posti di lavoro alla Du Pont-Pioneer di Manno: il trasferimento a Ginevra per motivi di ristrutturazione interna dopo una fusione tra due colossi mondiali diventa lo spunto per dei politici per fare campagna a favore della riforma fiscale in votazione in Ticino il 29 aprile. 

Lavoro e dignità
01.03.2018

di 

Claudio Carrer

Perdere il posto dopo i 55 anni significa sempre più spesso uscire definitivamente dal mondo del lavoro ed entrare nella spirale dell’aiuto sociale, anche per le persone qualificate. Come emerge da un documento della Conferenza svizzera delle istituzioni dell’azione sociale (Csias) presentato pochi giorni fa, i dati sono piuttosto allarmanti. Anche se il nostro parlamento sembra non accorgersene (o non volersene accorgere). La Csias formula invece una proposta: modificare la Legge sulla disoccupazione in modo che per gli ultra 55enni disoccupati non si esaurisca mai il diritto alle indennità.

Parità
01.03.2018

di 

Veronica Galster

«Io l’8 ogni giorno», questo lo slogan delle donne Uss per l’8 marzo di quest’anno, perché «lo sforzo non finisce mai. La libertà non è mai definitiva, ogni generazione deve conquistarsela». E quindi l’appuntamento è per le 18 di giovedì 8 marzo a Bellinzona in Viale Stazione.

Guerra e pace
01.03.2018

di 

Emanuele Confortin

I dipinti sono ammassati alla rinfusa in una stanza al secondo piano, tre metri per due a lato della porta metallica che conduce sul tetto piatto con le cisterne per l’acqua. Quasi tre anni di abbandono hanno lasciato un’impronta evidente. La polvere rinsecchita dal caldo torrido riveste le opere come una patina, facendo trasparire solo gli ampi squarci inferti dai jihadisti sulle tele. Quello che un tempo era l’atelier di un artista, oggi sembra un ammasso di rifiuti, dove i frammenti di intonaco scricchiolano sotto le suole, rompendo un silenzio quasi irreale. Dal controsoffitto penzolano pannelli in gesso scivolati dall’intelaiatura a quadrati. La struttura portante dell’edificio tuttavia è integra, le granate più vicine sono cadute a qualche decina di metri di distanza. Questione di fortuna.     

Rubriche

La mano invisibile
01.03.2018

di 

Silvano Toppi
Dietro lo specchio
01.03.2018

di 

Ferruccio D'Ambrogio
A briglie sciolte
01.03.2018

di 

Franco Cavalli
Eurovisioni
01.03.2018

di 

Roland Erne
Diario di classe
01.03.2018

di 

Anna Biscossa
Dolce casa
01.03.2018

di 

Elena Fiscalini

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