Diario di classe

Tra qualche giorno la scuola tornerà a far parte della quotidianità dei nostri bambini e giovani. Per tutti! Ed è una cosa bellissima che sia così perché l’esperienza vissuta della scuola a distanza nel corso di alcuni mesi per alcuni, di molti mesi per altri credo abbia dimostrato agli allievi, ai genitori, ai docenti, alle direzioni degli istituti che la scuola è davvero fatta di molto di più, di contatti fisici, di vicinanza emotiva, di sostegno reciproco, di confronto tra pari, di emotività, di passione, di gioia e di sentimenti condivisi. Perché la scuola non è solo istruzione e/o formazione. La scuola ha infatti anche il compito di incuriosire e far innamorare le nostre allieve e i nostri allievi del sapere e della cultura, della conoscenza e della necessità di capire per saper meglio interpretare quanto ci circonda.


Ma non basta! Per molti bambini e giovani questi mesi di scuola a distanza sono stati un periodo difficilissimo e demotivante, sia perché non hanno potuto contare su un sostegno forte, alle loro spalle, da parte della famiglia (perché i genitori non erano a casa perché facevano un lavoro manuale o perché non avevano competenze formative sufficienti per aiutare i propri figli), sia perché in molti casi hanno dovuto condividere lo spazio fisico e in alcuni casi gli strumenti informatici necessari per l’apprendimento nella scuola a distanza con fratelli e sorelle o con i genitori anche loro al lavoro a casa, sia semplicemente perché si trattava di bambini e giovani fragili con una limitata autonomia nell’apprendimento non accompagnato.
E loro, in molti casi, sono restati indietro e hanno perso la motivazione e la determinazione dell’imparare, semplicemente perché hanno collezionato, una dopo l’altra, delusioni e sconfitte brucianti rispetto agli obiettivi che si chiedeva loro di raggiungere.


Alcuni si sono persi, altri si sono trascinati fino alla fine con poca convinzione e con nessuna gioia! E tutto ciò, nonostante l’enorme e instancabile impegno profuso dalle docenti e dai docenti, dalle direzioni, dai servizi di accompagnamento e di sostegno, dall’istituzione scuola nel suo insieme, ma anche dalle famiglie (per quello che potevano fare!).
Per questo è davvero importante tornare a scuola! E non per accudire i bambini e le bambine che non possono restare a casa da soli perché l’accudimento, almeno per il momento, non è un compito della scuola e dei docenti!


È invece importante tornare a scuola per ricreare quella comunità della conoscenza e del sapere capace di ingolosire e spronare i più forti a far sempre meglio e a sostenere e accompagnare i più deboli nel raggiungimento dell’obiettivo cercato.
Buona scuola a tutti!

Pubblicato il 

27.08.20
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