Brutte notizie per i viandanti. Le riviste di viaggio stanno scoprendo la "bellezza selvaggia" lontana dai lidi dorati dei Vip. Addirittura scrivono cose come "Via da vallettopoli e dai nuovi ricchi dell'est". E che lo stilista Roberto Cavalli ha definito "gente sempre più brutta" quelli che si stanno impadronendo dei "loro" luoghi di svago. Colui che ha dato un fondamentale contributo a vestire le donne da zoccole, uno che proprio con le aspiranti vallette, veline e amanti di qualche panzone danaroso ha fatto soldi a palate, si dice schifato dal cattivo gusto!  Quindi non frequenterà più le coste smeraldine dei Lelemora e altri papponi da discoteca ma sceglierà la "bellezza incontaminata" dei luoghi selvaggi. È la fine. La prova l'ho già sotto gli occhi. L'isoletta delle Cicladi dove trovavi da mangiare solo pomodori, feta e qualche pesce la vedo fotografata contro il blu dell'Egeo, bardata come una vergine da dare in pasto al miglior offerente. Via le sedie di legno impagliate dei caffè, largo ai divani di vimini "made in Indonesia" con i cuscini bianchi sotto un gazebo dalle falde candide che svolazzano alla brezza marina. Se chiedi un caffé greco garantito che ti sputano in faccia; qui solo cappuccino ghiacciato. A tre euro. E al posto del Rebetiko (la bella musica greca che gracchiava dai mangiacassette incrostati) l'ultimo successo "chill-out".
La rivista mi fa sprofondare nella disperazione riga dopo riga. Dice che una particolare zona della Sardegna sarà rivalutata da interventi dei più grandi architetti: da Herzog e De Meuron a Zaha Hadid, che è in corso un recupero del "lifestyle" più autentico dell'isola. E il risultato è lì da vedere: hotel de charme, B&B "pieds dans l'eau" con nomi altisonanti che non solo hanno preservato i materiali originali delle costruzioni ma le hanno migliorate. Le stanze hanno nomi come "Emozioni". Offrono lavandini di vetro blu e molto "bois flotté" nel mobilio (i pezzi di legno levigati dal mare). Le foto confermano lo stile Roberto Cavalli applicato alle case. All'interno un carico di tutto: cestoni, palme in vaso, padelle di rame, pezzi di vecchi frantoi. Fuori, ancora il dannato gazebo decorato con lanterne marocchine, tendaggi indiani e un lettino con su uno che si fa fare un massaggio tailandese. Rabbrividisco mentre leggo di un hotel dal nome "Genna 'e Masoni" a Marina di Cardedu, e dalla paura non indago oltre. Giro pagina e l'articolista mi dice che il sindaco di Loceri, un bel villaggio in collina, promette che nel giro di due anni tutte le costruzioni diroccate diventeranno  "un grande albergo  diffuso". A partire da 120 euro a notte, c'è da scommettere. Sulla spiaggia, fra oleandri, mirti, villette a due piani "con barbecue", c'è pure il noleggio di moto d'acqua e di gommoni. L'articolo si chiude così: "uno scenario lontano anni luce da vallettopoli". Non vi viene un dubbio? All'articolista della rivista di viaggi pare proprio di no.

Pubblicato il 

01.06.07

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