Il noto proverbio ha ricevuto nei giorni scorsi una nuova possibilità interpretativa davvero grottesca. Richiamo per chi non avesse seguito i dati essenziali di una triste storia: una signora napoletana si è presentata in un ospedale della città in vista di una interruzione di gravidanza. Non appena l'operazione fu terminata, irrompono nell'ospedale vari poliziotti che la sottopongono ad un interrogatorio per ricostruire i fatti avvenuti nelle ultime ore. L'irruzione è stata resa possibile da una telefonata da parte di un infermiere che ha evocato agli agenti un cosiddetto "aborto clandestino". Gli operatori sanitari si oppongono comunque a questa operazione, poichè la paziente sta ancora riavendosi dall'operazione e dall'anestesia. I media riprendono la vicenda e subito divampa in Italia una discussione animata e disordinata sulla legge 194 che regola appunto l'interruzione di gravidanza.
Durante questi giorni mi trovavo appunto in Italia e così ho potuto seguire da vicino il battage mediatico, che a dire il vero mi ha alquanto stomacato. Da una parte alcune voci si sono subito levate per difendere questa legge considerata un "manifesto di civiltà" da preservare ad ogni costo, dall'altra sono stati usati termini davvero fuori posto: "assassinio", "infanticidio", "delitto si stato" ecc.
Davvero non ci sono gli strumenti intellettuali per discutere in maniera seria di aborto in Italia? Credo proprio di no, poichè la produzione libraria italiana mostra come la discussione etica attorno all'interruzione di gravidanza, nella vicina ed amica Repubblica, sia davvero seria e profonda. Ma, dimenticavo che l'Italia si trova attualmente in un momento preelettorale.
Questa purtroppo è l'unica chiave per interpretare la logorrea mediatica attorno ai fatti di Napoli: bisogna far baccano non tanto per le vicende in sè, ma per gettare discredito più che si può sui pretesi avversari politici. In Italia si stanno comunque affermando anche fenomeni nuovi, primo fra tutti la formazione del Pd. Non a caso dunque la curiosità giornalistica si è subito concentrata sulle affermazioni dei leaders di questo partito, cercando di riportarle ai vecchi fronti che caratterizzavano le discussioni degli anni passati.
È davvero difficile accettare i fermenti di novità che nascono in una società. Si preferisce leggere il presente alla luce del passato in modo da poterlo ricondurre al "déjà vu". Silvana di Napoli ha involontariamente dovuto prestare la propria triste e tragica storia all'attenzione della popolazione italiana affinché il chiaccherio preelettorale diventasse un po' meno noioso.

Pubblicato il 

29.02.08

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