Due giornate di festa e di lotta al grido di "Privato, pubblico: uniti contro la flessibilità". Non sarà solo uno slogan ma anche un vero e proprio programma di mobilitazione quello scandito per il 1° maggio, la giornata dei lavoratori. Un programma che quest’anno prenderà avvio il 30 aprile con una serata ad Arbedo (si veda programma), proseguendo poi per tutta la giornata del 1° maggio, e che vede attivamente coinvolti nella manifestazione tre poli: Bellinzona, Roveredo (Gr) — che celebra, tra l’altro i 50 anni della sezione locale del Ps — e Arbedo-Castione. Di fronte al rullo compressore di un’economia di profitto che continua a fare utili tentando di ridurre all’osso la manodopera, gli impiegati, che tenta di far passare la flessibilizzazione come un male necessario, non resta che alzare la testa e lottare uniti. Un messaggio chiaro e forte che giunge dal "Comitato unitario 1° Maggio" composto dall’Unione sindacale svizzera (Uss Ticino e Moesa), il Sei, il Ps con in particolare le sezioni Ps di Arbedo-Castione e di Roveredo (Gr), il Comitato a difesa dei posti di lavoro alle Officine Ffs, il movimento Solidarietà e il Centro sociale (Csoa) Il Molino. Il 2000, hanno ricordato gli organizzatori, è stato un anno particolare per chi si batte contro il peggioramento delle condizioni lavorative. Particolare perché ha visto uniti settori del lavoro pubblico, quali la Posta e le Officine Ffs del bellinzonese a rischio di grossi tagli nell’ambito dell’impiego (si lotta per salvaguardare l’Officina di Biasca su cui grava la probabile chiusura) e quello privato, l’edilizia, che rischia di vedersi completamente snaturato il nuovo contratto di lavoro passando da un orario giornaliero ad un orario annuale. Una tendenza già fortemente assimilata nell’industria e che riduce il lavoratore ad un pezzo intercambiabile, la cui vita ruota principalmente attorno a dei turni di lavoro. Un panorama di precariato foraggiato da agenzie di collocamento quali l’Adecco e Man Power, che spopolano al momento. La loro filosofia è collocare a qualunque costo, indurre le persone ad accettare un impiego a qualunque condizione. Con l’implicito ricatto che se "tu rifiuti, altri cento dietro di te sono pronti ad accettarlo". E in mezzo a questi ingraggi stritolatori del "turbocapitalismo" ancora una volta sono le donne a pagare un prezzo altissimo, soprattutto nei settori della compravsendita. Donne che non solo non si vedono rispettate le condizioni di parità salariale ma che sono le prime vittime della precarizzazione dei posti di lavoro. È il momento di cambiare rotta, dunque. Non accettare i compromessi. "Non ci si può adattare alla politica della flessibilità supinamente — hanno ribadito gli esponenti del Comitato a difesa dei posti di lavoro delle Officine Ffs — spacciata per male minore. E molti politici, anche di sinistra, si vanno adattando a questa tendenza. Accettare la flessibilità per il lavoratore significa perdere il controllo sulla propria vita, significa spalancare le porte al lavoro su chiamata, non avere più alcun potere contrattuale". Insomma, ribadiscono gli organizzatori, è ora che sia la base a condizionare i vertici e non viceversa. I politici non devono più far passare scelte economiche e sociali che in poco tempo cancellano anni e anni di conquiste delle lavoratrici e dei lavoratori. E anche il Centro sociale Il Molino, si mobilita attorno al tema della flessibilità e della precarietà denunciando, tra l’altro, "non solo la passività delle istanze politiche nei confronti di un processo degenerativo, che influenza la vita di ognuno di noi, ma anche la loro complicità". Due giorni, dunque, di festa e di lotta per ricordare che di fronte allo smantellamento dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, ogni giorno dell’anno può diventare un 1° Maggio. Il programma della festa Lunedì 30 aprile, Arbedo (Piazzale del Centro civico) ore 21: concerto con I Bassistinti, gli Hardiskount e i Fleischkäse. Martedì 1° maggio, Arbedo (Piazzale del Centro civico) ore 10: apertura buvette; ore 12.15: pranzo (adulti Fr. 8.-, bambini Fr.5.-) e parte ufficiale con l’intervento degli oratori: Marie-France Morisod dell’Uss Ti-Moesa, Pelin Kandemir della direzione Sezione ticinese del Pss, Gianni Frizzo del Comitato a difesa dei posti di lavoro alle Officine Ffs e Fabio Pedrina, consigliere nazionale Ps. Fra un intervento e l’altro, in programma uno stacco musicale dell’artista poliedrico nicaraguense Frank Sommariba. Ore 14: intrattenimento con il tastierista Antonio Piacente. Martedì 1° maggio, Bellinzona, ore 16.30: Corteo del 1° maggio con partenza da Piazza Collegiata. Martedì 1° maggio, Roveredo (Gr), ore 19.30: dibattito sul tema "Globalizzazione e antiglobalizzazione da Davos a Porto Alegre" con Pietro Basso, professore all’Università di Venezia nonché redattore di "Che fare" e Luca Pellegrini assistente presso l’Iri di Losanna. L’appuntamento è nella sala polivalente Centro comunale Riva. Seguirà lo spettacolo di cabaret del duo Ad-Adria.

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27.04.01

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