Gli unici numeri che contano sono quelli che usciranno dalle urne la sera del primo aprile. Solo allora avremo la reale radiografia del Ticino politico. Non è quindi il caso di soffermarsi troppo sui dati forniti dai sondaggi preelettorali, a maggior ragione se, come quelli del Caffè, appaiono non molto attendibili. Meglio non illudersi che i socialisti possano essere davvero la prima forza del Cantone. Qualche linea di tendenza però emerge anche da questo sondaggio, in particolare: 1) che il Partito socialista ha i mezzi per diventare il secondo partito del Cantone; 2) che in questo caso il raddoppio dei seggi socialisti in governo non è scontato perché non è detto che la Lega tracolli; 3) che difficilmente Marina Masoni riuscirà a farsi rieleggere.
Ma il sondaggio del Caffè indica anche qual è il tema su cui si giocheranno e si vinceranno queste elezioni, ed è il tema del buon governo, della trasparenza, della moralità nella gestione degli affari pubblici, dell'interesse collettivo, della correttezza, della legalità. Per questo gli intervistati danno il Plr in affanno nel pieno di asfaltopoli, Luigi Pedrazzini in difficoltà, Marina Masoni surclassata da Laura Sadis e, di converso, Marco Borradori premiato oltre i suoi meriti per come ha gestito lo scandalo dell'asfalto. È (forse) un risveglio etico del Ticino e dei ticinesi. E su questo terreno il partito che ha le carte migliori di tutti è indubbiamente il Ps.
Il primo aprile può dunque diventare per i ticinesi la storica occasione per dire basta. Basta con l'elevazione a potenza dell'incestuosità naturale di un cantone piccolo e chiuso. Basta con personaggi come Stinca pagati oltre un milione all'anno per fare i direttori di Ticino Turismo senza esserlo, e che per giunta provano pure a frodare il fisco. Basta con la protervia di un Giorgio Giudici che, senza alcun rispetto, fa scene da baraccone quando è chiamato a dare spiegazioni del suo operato in sede istituzionale. Basta con l'indebolimento dello Stato per favorire i soliti potenti, com'è accaduto con il fisco e come si tenta di fare con la scuola e la sanità. Basta con la nomina a posti dirigenziali di personaggi con una fragile concezione etica dello Stato. Basta con l'attribuzione di appalti e mandati ai soliti amici, ovviamente senza concorso. Basta con i Luigi Pedrazzini che trovano naturale raccomandare un amico per un appalto milionario. Basta con i posti statali assegnati senza concorso (cfr. area n. 5 del 2 febbraio). Basta con gli affari puzzolenti come Metanord. Basta con la politicizzazione della polizia. Basta con lo strapotere delle grasse famiglie e dei loro clan. Eppoi basta con i regali fiscali a chi in questo brodo torbido già ci sguazza. E basta far pagare i costi di questa gestione privata e clientelare dello Stato ai comuni cittadini. Basta.
In vista delle elezioni il Ps rispetto agli altri partiti di governo ha le carte migliori perché alla logica e alla pratica di questa politica è del tutto estraneo e perché è il solo che negli ultimi 12 anni l'ha combattuta con fermezza e chiarezza. Anche questo spiega il balzo in avanti del Ps nel sondaggio del Caffè. Forse i ticinesi cominciano a capire che un raddoppio socialista in governo potrebbe essere un passo importante per la modernizzazione del Ticino.

Pubblicato il 

09.02.07

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