Società

Il caso della prospettata casa anziani a Coldrerio è emblematico dell’importanza della mozione Durisch pendente in Consiglio di Stato. Per far fronte al deficit di posti letto nella regione, il Comune del Mendrisiotto ha elaborato un progetto denominato “Quartiere intergenerazionale Parco San Rocco”, dove s’insedierà un Centro polivalente comunale, un autosilo e la Casa anziani gestita dalla Fondazione Casa San Rocco di Morbio Inferiore.


Oltre a poter usufruire per 50 anni gratuitamente del terreno comunale dal valore di 2,5 milioni di franchi, la costruzione della casa anziani di proprietà della Fondazione privata sarà quasi interamente finanziata dalla collettività cantonale. Dei 25 milioni di franchi preventivati per la costruzione dell’edificio, la Fondazione riceverà 12 milioni di sussidi a fondo perso dal Cantone e altri 12 milioni quali interessi e rimborso del debito ipotecario previsti dal regolamento d’applicazione della Legge anziani.


Per la Fondazione si tratta dunque di un ottimo affare. Spendendo circa tre milioni, la privata fondazione diventerà proprietaria di uno stabile di una trentina di milioni praticamente interamente finanziato coi soldi pubblici, senza nemmeno dover pagare l’affitto del terreno comunale. Se l’operazione l’avesse condotta il Comune, in virtù della discriminazione che la mozione Durisch vorrebbe abolire, il sussidio cantonale sarebbe stato solo della metà, 12 milioni di franchi.


La Fondazione San Rocco, oltre ad incassare le retribuzioni cantonali in base al numero di utenti anziani, riceverà dei soldi dal Comune perché le è stata affidata la preparazione dei pasti al centinaio dei bambini che frequentano la scuola d’infanzia adiacente e percepirà infine un altro compenso annuale per la gestione della sala polivalente comunale.
Nonostante i generosi finanziamenti pubblici di cui gode, la Fondazione San Rocco non ha mai aderito al contratto collettivo di lavoro Roca per il personale delle case anziani, sottoscritto invece da gran parte degli istituti per anziani nel cantone. Gli attuali 150 dipendenti della Casa anziani di Morbio Inferiore gestita dalla Fondazione, hanno delle condizioni di lavoro presumibilmente inferiori ai colleghi delle altre case anziani, seppur beneficiarie dei medesimi riconoscimenti finanziari pubblici. Molto probabilmente lo stesso destino sarà riservato agli eventuali futuri collaboratori dell’istituto di Coldrerio.


A questo punto, è utile anche un breve istoriato della Fondazione San Rocco e delle sue relazioni con altri Comuni. Nata dalla Congregazione delle Piccole Suore della Sacra Famiglia, originaria di Castelletto (paesino rivierasco del lago di Garda), la Fondazione San Rocco in Ticino gestiva tre case anziani. Quella di Loco fu chiusa nel 2002 dalla Congregazione, ufficialmente a seguito di problemi finanziari e “mancanza di vocazioni”, lasciando in grave difficoltà l’intera Valle Onsernone. Sollecitato, il Cantone sborsò 2,2 milioni di franchi a enti della valle per consentire loro di riprendere e garantire il servizio della Casa Anziani, tutt’ora attivo.


Qualche anno dopo, la Congregazione decise di chiudere anche la Casa Anziani di Savosa, situata in una villetta ricevuta in donazione alla fine della seconda guerra mondiale. Inizialmente propose la vendita dello stabile per una dozzina di milioni ai sette Comuni della zona, ma alla fine la Congregazione preferì venderla a dei privati ticinesi per un ignoto montante. Oggi a Savosa ci si rammarica per quella scelta, poiché insieme ad altri Comuni, stanno promovendo la realizzazione di un nuovo istituto per sopperire ai bisogni regionali. L’ex proprietà della fondazione, Villa Santa Maria, è attualmente una casa anziani privata, nel cui medesimo edificio la direttrice sanitaria gestisce pure una clinica specializzata in medicina estetica.  


Dopo la chiusura di Loco e la vendita di Savosa, alla Fondazione San Rocco è rimasta la sola casa anziani di Morbio Inferiore, in attesa di espandere la propria attività a Coldrerio e Vacallo, dove dopo una risicata votazione popolare si è deciso il via libera alla nuova costruzione della Fondazione. Anche a Vacallo, lo schema è identico a quello di Coldrerio. Soldi pubblici cantonali finanzieranno quasi integralmente l’edificio di proprietà della Fondazione, costruito sul terreno comunale concesso gratuitamente per decenni.


Se tutte queste opere dovessero andare in porto nella modalità prevista, la Fondazione si troverà proprietaria di altri due stabili del valore di una sessantina di milioni, pagati coi soldi del Cantone. Anche i costi di gestione degli istituti per anziani saranno finanziati dalla collettività, mentre i due Comuni avranno poco da dire sulla conduzione dei medesimi. Se a Vacallo i giochi sembrano fatti, a Coldrerio manca ancora la firma definitiva. Ma la mossa della non decisione del Dss di Beltraminelli (si veda "Casa anziani, solo al privato tutti i soldi pubblici"), potrebbe rivelarsi fatale.

Pubblicato il 

17.01.19