Siamo veramente oltre il paradosso: l'esercito dovrebbe difenderci e invece dobbiamo difendere l'esercito che a furia di riforme e ridefinizioni si sta man mano riorientando e assottigliando. Non sono fandonie, deliri in grigio-verde, basta vedere il nuovo rapporto sulla politica di sicurezza licenziato recentemente dal consiglio federale.
Procediamo con la nostra analisi con ordine e prima che sia troppo tardi. Prima che il nostro esercito diventi totalmente vintage, prima che gli elmetti d'ordinanza servano definitivamente solo per piantarci i gerani.
Prima questione: cosa facciamo fare ai nostri soldati? Nel rapporto troviamo grandi bla bla che dimostrano solo la nostra scarsa autostima patriottica. Saremmo un Paese talmente insulso che nessuno più intenderebbe invadere militarmente. Ci attaccano solo fiscalmente ormai! E allora i militi li possiamo impiegare come rinforzi in caso di catastrofi e affini. Ma stiamo scherzando? E poi? Manderemo i granatieri ad aiutare le vecchiette ad attraversare la strada? I paracadutisti a salvare i gattini sugli alberi? Che desolazione, una gloriosa armata condannata ad aspettare l'acqua alta.
Attenzione, c'è di peggio: la partecipazione a missioni internazionali per promuovere la pace. Punto primo: da quando mondo è mondo l'esercito lo si manda all'estero solo per conquistare nuovi territori visto che non è un istituto filantropico. Punto secondo – ed è veramente un ossimoro – se si parte da casa armati non si va a fare la pace ma la guerra. E i paesi in guerra che non ci interessano li lascerei in pace. Suona strano ma c'è una logica.
Poi c'è un'altra importantissima questione, ovverosia il costante restringimento della nostra illustre armata. Ormai fatica ad arrivare linfa fresca perché le nuove generazioni di mollaccioni sempre più si fanno scartare dal servizio di leva. Non è difficile capire, ormai siamo alle prese con orde di meticci, giovinastri con sangue nemico che gli scorre nelle vene. Come possiamo immaginarci che si impegnino a servire una patria di cui stanno solo approfittando? Tu guarda alle volte la nemesi storica, prima o poi toccherà a noi andare a trovarci dei mercenari.
Ma c'è anche il nemico interno, una classe politica miope e sparagnina che mette in forse i fondi per l'acquisto di nuovi aerei, ad esempio. Chi vogliamo spaventare più se ci presentiamo così mal equipaggiati? Avanti di questo passo, non riusciremo a difenderci neanche da un attacco di un manipolo di Hobbit armati di erba pipa.
Persino il ministro della difesa si è fatto più piccolo: a un consigliere federale extra-large ne è succeduto uno tascabile con però minor potenziale offensivo di un coltellino svizzero. Non vi pare di sentirlo sempre più flebile l'urlo di agonia del nostro piccolo Ueli Maurer? Non possiamo lasciare che si sfarini così un fondamentale bastione Udc. Ueli, finché sei in tempo, imbraccia l'ultimo moschetto rimasto e difendi il nostro esercito dagli attacchi dei tuoi colleghi in Governo.

Pubblicato il 

23.04.10

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