Storia di classe

Rassegnazione è paura e complicità!
Contro la rassegnazione pensare l'impensabile!
Contro la paura imparare il coraggio!
Cospirare vuol dire respirare insieme
Viva Dax libero e ribelle
Davide 16.3.03
Ucciso perché militante antifascista.
Targa commemorativa per Davide Cesare.

L’amico di sempre di Davide Cesare incomincia la sua struggente e fortissima testimonianza su “La notte nera di Milano” dicendoci che questa città di marzo è strana, e che l’inizio della primavera può essere prepotente oppure ritardare.


Forse è proprio marzo a essere strano e, spesso, la sua primavera arriva con prepotenza.
Nel 1977 a Bologna la polizia interviene per sgombrare gli studenti della sinistra extraparlamentare che cercano di impedire un’assemblea del movimento Comunione e Liberazione. Francesco Lorusso, 25 anni, cade freddato da un colpo di pistola. Seguono giorni di guerriglia urbana durante i quali il ministro degli interni Francesco Cossiga invierà mezzi blindati nel cuore di Bologna. Era il 16 marzo.


Con questi fatti si materializza una rottura che simbolicamente è avvenuta un mese prima, quando il segretario della Cgil Luciano Lama viene contestato all’università della Sapienza e il servizio d’ordine assicurato dal Partito Comunista Italiano (Pci) si scontra con gli studenti. È l’affermazione del movimento del 1977, la rottura fra la sinistra “istituzionale” e i gruppi extraparlamentari. Figli della disillusione post ’68, opposti a un compromesso storico mai digerito, per questa generazione di militanti lo Stato e il capitale sono i nemici da abbattere. I “facinorosi”, i “violenti”, gli “estremisti” compiono azioni dirette, autoriduzione dei prezzi, occupano case, praticano l’antifascismo militante.
Nel 1978 il movimento è diverso, ma non gli ideali che lo hanno animato. Milano è strana, è strana l’Italia: strategia della tensione, sequestro Moro, barricate e servizi segreti. Fausto e Iaio quel clima lo hanno respirato. Hanno solo 18 anni quando, lasciando il centro sociale Leoncavallo, vengono falciati dai colpi di pistola sparati dai fascisti dei Nar. Era il 18 marzo.


Giorgiana Masi, Roberto Scialabba, Valerio Verbano e tanti altri. Troppi i nomi dei caduti sotto i colpi della repressione e della reazione in un’epoca con la quale non abbiamo mai fatto veramente i conti.
Nel 2003 Milano è strana ed è strano il mondo. Il capitale globalizzato si vanta di essere tale. C’è stato il G8 a Genova. I collettivi occupano le case e i movimenti scendono in piazza contro l’invasione dell’Iraq. Davide Cesare detto “Dax” ha 26 anni, è un militante dell’Officina della Resistenza Sociale ed è fuori con gli amici quando dieci coltellate fasciste mettono fine ai suoi giorni. Più tardi la polizia, armata di mazze da baseball, sgombrerà selvaggiamente i compagni di Dax accorsi all’ospedale San Paolo. Era il 16 marzo.


Carlo Giuliani, Davide Cesare, Renato Biagetti. Tanti i nomi dei caduti nella nostra epoca con cui fatichiamo a fare i conti. Anche oggi la logica fallace degli opposti estremismi vorrebbe liquidare i conflitti sociali e di classe al rango di “scontri fra esagitati” ma, di fronte ai pacifismi astratti dell’ordine costituito, è nostro compito andare avanti, anche grazie a quella forza che ti fa sentire triste e arrabbiato per la perdita di una persona mai conosciuta, diventata un compagno che non potrai mai dimenticare.
Dax odia ancora, e noi con lui.

Pubblicato il 

16.03.17
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