Io dico e affermo che il burqa non è assolutamente da vietare. Al contrario: bisogna promuoverlo, incentivarne l'uso, fare in modo che diventi un capo di abbigliamento a larga diffusione anche da noi. Sorpresi? La mia è una posizione di buon senso, semplicemente. È meglio sopportare la vista di donne che se ne vanno in giro avvoltolate in un tendone o doversele sciroppare q-u-o-t-i-d-i-a-n-a-m-e-n-t-e (e son quasi cinquant'anni che va avanti questa storia) coi loro bla bla sull'emancipazione femminile? D'accordo, avete ragione, la parità tra i sessi non è mai stata raggiunta appieno. Allora prendiamo atto che tutta 'sta gran rivoluzione non è servita a nulla e cerchiamo di ristabilire un ordine mantenibile. Donne a casa e se proprio proprio devono avventurarsi in strada che lo facciano coperte in maniera ermetica. Che sollievo! Qualunque cosa diranno rimarrà bella sepolta sotto pesanti drappeggi di stoffa. Avranno voglia di alzare la voce? Si sentiranno solo suoni attutiti. Insomma la protesta femminile va insonorizzata.
Secondo importante vantaggio: il risparmio, una prospettiva sempre gradevole. Ben venga un draconiano contenimento delle spese per parrucchieri, estetisti, sarti e compagnia cantante. Capisco che il burqa non risolve il problema dello sperpero per scarpe e borsette, comunque possiamo parlare di un buon passo in avanti. Chiaramente con questo discorso non vorremmo spingerci fino all'abolizione delle classi sociali, non siamo mica comunisti! Il divario di potere economico lo si può sempre sottolineare con le diverse fogge del burqua, non so, si può pensare a tessuti più o meno preziosi o a ricami particolari per distinguere giustamente le donne di estrazione alto-borghese o che so io. Il tutto però con moderazione perché se si mettono in mezzo i cosiddetti stilisti poi va a finire che si mettono a inventare accessori, velature, fiocchi, orli rialzati, colori alla page, ecc. così alla fine vai a sborsare un patrimonio anche per il burqa che se deve costare più di un paio di jeans tanto vale.  
C'è un'altra questione che forse aggiungerà un po' di noia al mondo ma, pazienza, se è vero che non c'è rosa senza spine ci sobbarcheremo anche questo disagio. La circolazione di donne severamente coperte probabilmente castrerà un po' le discussioni da bar. Pensiamo in particolare alla bella stagione ormai alle porte, della donna al suo passaggio in strada si potrà commentare solo l'altezza. Ci sarà un po' un appiattimento su osservazioni del tipo: "guarda com'è alta quella", "guarda come cammina quell'altra". Pace, rimane sempre il calcio. E le donne con quella specie di retìna davanti agli occhi si terranno persino lontane dal televisore. Un sogno.
È chiaro, no? Valutando i numerosi "pro" e i trascurabili "contro" non possiamo che dirci favorevoli al burqa. D'altra parte bisogna pur assumersi l'incomodo di qualche disagio se si vuol fare un passo decisivo incontro al progresso. Se vogliamo migliorare questa società non dobbiamo tendere a una liberazione DELLE donne ma a una liberazione DALLE donne.

Pubblicato il 

28.05.10

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