Gli orsi potranno continuare a condurre più o meno indisturbati la loro esistenza nel Cantone dei Grigioni. Così ci rassicura una nota giornalistica sui lavori del Gran Consiglio retico apparsa in settimana sui quotidiani ticinesi.
Speriamo che altrettanto succeda ai richiedenti l'asilo che – detto tra parentesi – sembrano provocare meno spese di quanto ne producano i plantigradi. Difatti, come rivela la nota giornalistica di cui sopra, pare che in tre quattro mesi gli orsi abbiano costretto le autorità grigionesi a sborsare 250 mila franchi (i dati sono dell'Ufficio Caccia e Pesca del Cantone, e quindi ufficiali).
Ora, è evidente che gli orsi stanno al Grigioni, mutatis mutandis e senza malizia, come gli amori lesbici stanno alle piste di sci della Leventina. Un discorso promozionale e niente di più, o forse una mossa di copertura dove l'animalismo è chiamato a nascondere questioni politiche assai più serie. Un fatto è certo. La cessazione delle ostilità nei riguardi degli orsi li mette al riparo dei cacciatori e dalle loro tavole, escludendo qualsiasi forma di cannibalismo.
Ma, quanti sono gli orsi dei Grigioni? Quelli a quattro zampe due. Due fratelli di razza bruna che hanno fatto scelte di vita diverse e che si amano per dir così a distanza. Anche perché il primo soggiorna nella valle dell'Adula e il secondo in Engadina.
Quello dell'Adula che, a causa degli eccessi, appare assai poco rispettoso dell'ambiente e dei suoi abitatori, in particolare delle pecore; l'altro, che è invece più discreto e ossequioso forse anche a causa della scelta abitativa e della maggior disponibilità alimentare che l'ambiente gli assicura. L'orso engadinese pare che ami rovistare tra i cassonetti dell'immondizia che, da quelle parti, non sono certamente affetti da anoressia.
(Chissà che anche per gli orsi non valgano più gli influssi dell'ambiente che la genetica.)
Un bravo incondizionato agli 82 generosi granconsiglieri grigionesi che hanno detto sì alla permanenza dell'orso bruno nel cantone; e tanto peggio per i 25 che si sono opposti.
L'atto di generosità dei primi – ma attenzione a non vendere  pelli in anticipo – oltre che una buona prova di animalismo applicato, sembra un bel gesto in sintonia con il Natale. Quanto ai secondi, orsofobi e militanti nel Gruppo degli Indipendenti, c'è poco da aggiungere. 

Pubblicato il 

14.12.07

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