Spesso si identificano i 12 anni di destra che hanno governato il Ticino in Marina Masoni, entrata in governo nell'aprile del 1995. Il quadro è in realtà più variegato, e 12 anni fa l'elemento politico nuovo non è stato solo Masoni ma anche l'approdo in governo di un nuovo partito, a Lega dei ticinesi. Lega che a giusta ragione venne definita negli anni Novanta dal sindaco di Lugano Giorgio Giudici come "una costola" dei liberali. Naturalmente di quelli luganesi. Che bilancio trarre allora di questa originale esperienza di neoliberismo un po' populista e molto maneggione? Una risposta proviamo ad abbozzarla in questo dossier. Qui sotto, oltre al contributo di Pietro Martinelli che la prima fase della svolta a destra la visse in governo, ricostruiamo la relazione pericolosa fra Masoni e la Lega. Nelle due pagine seguenti proponiamo una cronologia di fatti e misfatti di destra negli ultimi 12 anni. Infine, a pag. 10, accanto all'intervento contestatissimo di Arnaldo Alberti al Congresso Plr di gennaio, Nicola Emery s'interroga sul fondamento etico che ha sorretto questa ormai stracca maggioranza per tre legislature.

Nel 1987 per la prima volta dopo 65 anni si rompe la formula magica 2 Plr, 2 Ppd, 1 Ps, inaugurata con Guglielmo Canevascini e grazie a Giuseppe Cattori. Il Psa tenta con buone prospettive la scalata al governo e una parte di elettorato non socialista tenta di scongiurarla appoggiando il consigliere di Stato del Pst. Risultato: sono eletti entrambi, sia Pietro Martinelli sia Rossano Bervini, mentre Fulvio Caccia resta escluso poiché il Ppd scende da due a un solo seggio. Nel 1991 il Ppd riesce poi a riprendersi il secondo seggio e Bervini esce di scena. Per un attimo si torna alla vecchia formula. L'esecutivo si compone di Marty, Buffi, Martinelli, Respini e Alex Pedrazzini. È un governo centrista. In quegli anni si lavora con pochi conflitti e si riesce ad accumulare una solida riserva finanziaria per i tempi di magra.
Nel 1991 però Giuliano Bignasca crea anche la Lega dei ticinesi, un anno dopo la nascita del domenicale Mattino, che con il suo direttore Flavio Maspoli manca per un soffio il seggio in governo. E nell'aprile 1995 in governo entrano Martinelli, Buffi, Masoni, Alex Pedrazzini e Marco Borradori per la Lega. L'ingresso di Masoni per la destra liberale e di Borradori per la Lega populista marcano subito lo spostamento a destra che di lì a poco verrà rafforzato dal passaggio dell'ormai ex radicale Buffi all'area di influenza dei liberali luganesi, complice anche il progetto universitario, un'università peraltro infarcita di ciellini e nei primi anni di scarsissima qualità.
Il segnale arriva subito ed è chiarissimo. La Lega è cresciuta anche sull'onda di una campagna di sponsorizzazione di una nuova tecnologia per smaltire i rifiuti, la Thermoselect, dalla quale è stata foraggiata lautamente. A nulla valgono l'indicazione dei tecnici, la questione morale dei finanziamenti in nero, un rapporto tedesco che mette in guardia sulla immaturità e pericolosità della nuova tecnologia. Ad inizio luglio 1995 Borradori, Masoni e Buffi danno l'appalto a Thermoselect. L'intesa fra destra liberale e Lega è forte anche perché il partito di Bignasca è attestato attorno al 20 per cento.
Quello di Thermoselect è il più grande scandalo degli ultimi decenni e lacera profondamente il Plr con i radicali decisamente contrari. E anche dopo il ripensamento di Borradori – settembre 2000 – e il fallimento della tecnologia a Karlsruhe (e poi ad Ansbach) la consigliera Masoni ha continuato da sola in governo a sostenere la necessità di continuare a dar fiducia sia alle persone (inaffidabili, a partire dal gran patron Günther Kiss) sia alla tecnologia. E ciò in linea con la sua incapacità di riconoscere i propri errori. La lunga battaglia si risolverà solo dopo l'improvvisa morte di Buffi e l'avvicendamento in governo dell'estate 2000.
Tornando al governo di destra del 1995, esso inizia a confezionare una serie di pacchetti fiscali e già nell'autunno di quell'anno davanti al Gran Consiglio la direttrice del Dfe Masoni prospetta la privatizzazione di BancaStato. Viste le resistenze, la prospettiva verrà congelata. Cinque anni dopo, nel gennaio 2001, il governo su progetto Dfe licenzierà un messaggio per la privatizzazione dell'Azienda elettrica. La bocciatura popolare federale e cantonale della liberalizzazione elettrica nel settembre 2002 indurrà la consigliera Masoni a ritirare il messaggio. Altra operazione della destra di governo (sostenuta da Curia e parlamento) è il finanziamento delle scuole private, appoggiato fa Buffi, Masoni, Luigi Pedrazzini e Borradori. Nel febbraio 2001 la popolazione ticinese boccerà in modo schiacciante il finanziamento pubblico della scuola privata.
Intanto nell'aprile 2000, si è proceduto a privatizzare con una manovra oscura (mandato di 3,5 milioni ad uno sconosciuto ingegnere, Giuseppe Stinca) la gestione del turismo cantonale con un incarico esterno di direzione e simultaneo mandato di implementare la ristrutturazione dell'Ett. Giuseppe Stinca si trova così a percepire 3 mila 500 franchi al giorno per 770 giorni. Bilancio: il mandato si rivela illegale, la riforma è in gran parte fallita, il turismo ha segnato il minimo storico delle presenze, Ett e Stinca hanno eluso i contributi Avs, Stinca è condannato penalmente per frode fiscale.
La Lega intanto ha superato l'alleata liberale luganese in materia di erosione del gettito, primo passo per poi tagliare sul sociale e quindi ridimensionare il ruolo dello Stato. Nascono nella prima metà degli anni Novanta le iniziative popolari (benedette dalla destra Plr) per massicci tagli nell'amministrazione cantonale ed altrettanto massicci sgravi fiscali a beneficio soprattutto di banche, società anonime e grandi contribuenti. Un'altra iniziativa popolare leghista, per sgravi ancora più forti di quelli proposti dal governo nel 1999, è poi messa in votazione e accolta ad inizio 2000; fa mancare al cantone circa 120 milioni annui. È uno sgravio antisociale con la misura dello sconto lineare del 5 per cento che gratifica i ricchi e non dà quasi nulla ai poveri. I pacchetti fiscali voluti da Masoni e sostenuti o accresciuti dalla Lega arrivano a cadenza biennale: 1997, 1999, 2001 e 2003. Borradori e Masoni pubblicano addirittura un comunicato stampa, contro la posizione della maggioranza di governo, a sostegno del pacchetto fiscale federale che verrà bocciato seccamente dalla popolazione nella primavera del 2004.
Un'inversione di tendenza sarebbe possibile con l'arrivo di Gendotti in governo, ma sia lui sia Luigi Pedrazzini nei primi anni Duemila appaiono succubi dell'autoritarismo della consigliera liberale. Solo lentamente si affrancheranno e assisteremo ad altalenanti posizioni, ben visibili negli approcci alla costruzione dei preventivi. Solo di tagli quello 2004, con simmetria dei sacrifici quello 2005, nuovamente di soli tagli quello 2006, più equilibrato infine quello 2007. La popolazione ticinese chiamata a votare dai referendum della sinistra boccia i tagli (ai sussidi casse malati, alle scuole comunali, agli istituti sociali) e accetta invece un aggravio fiscale temporaneo per le società anonime nel 2005.
Nell'autunno 2005 infine scoppia il caso fiscogate dai diversi addentellati: da una malagestione della Divisione delle contribuzioni, al gruzzolo di famiglia Masoni nascosto già nel 1983 nel canton Svitto (quando in Ticino la fiscalità era ben più pesante che nel cantone primitivo). Segue a ruota il caso Stinca e, toccando quasi solo il Plr, il cartello dell'asfalto che ha dissanguato le casse dello Stato. La destra liberale è in difficoltà, ma anche la destra in genere: l'Udc (con il suo leader Roger Etter condannato per mancato assassinio) non si allea per le cantonali 2007 con la Lega, ma mentre la Lega cala l'Udc non cresce. Il caso Masoni frammenta il fronte destro della politica ticinese. In governo si ha una sorta di Masoni contro tutti ed è evidente il desiderio dei vertici del Plr di sostituirla con Laura Sadis.
A giorni l'epilogo. Forse. Che sarà comunque un nuovo inizio per qualcos'altro...


12 anni sbandati a destra, un diario

1995: "dobbiamo cambiare"

18 gennaio 1995: ennesima condanna del presidente leghista Giuliano Bignasca per ingiuria e diffamazione.
12 marzo 1995: Giuliano Bignasca aggredisce negli studi Tsi il candidato Ppd al governo Carlo Donadini. Tre giorni dopo fuori dall'aula del parlamento vengono alle mani il sindacalista Ocst Nando Ceruso e il leghista Sandro Pelloni (il gastroenterologo che nello studio medico consuma rapporti sessuali con le pazienti).
2 aprile 1995: elezioni cantonali, in governo entrano la Plr Marina Masoni (col motto "dobbiamo cambiare") e il leghista Marco Borradori, che affiancano Pietro Martinelli (Ps), Luigi Pedrazzini (rimasto il solo Ppd) e Giuseppe Buffi (Plr).
21 aprile 1995: il primo atto ufficiale di Masoni al Dfe è una stangata per i lavoratori frontalieri: consente pattuizioni salariali inferiori del 10 per cento ai minimi ufficiali per i frontalieri del settore industriale senza Ccl. Dovrà fare retromarcia.
2 maggio 1995: s'insedia il nuovo parlamento. Attimi di gloria per la pornostar Sandy Balestra, eletta sulla lista della Lega. Dimissionerà nel '98 dopo una condanna a 15 mesi per infrazioni alla Legge sugli stupefacenti.
26 giugno 1995: il Gran consiglio approva un'iniziativa dell'allora parlamentare Masoni per anticipare la riduzione dal 13 al 12 per cento dell'aliquota d'imposta sugli utili delle persone giuridiche. In pieno luglio il Ps, guidato dal consigliere di Stato Martinelli, raccoglie con successo le firme per il referendum e, il 22 ottobre in votazione popolare, i cittadini gli daranno ragione.
4 luglio 1995: dopo che il precedente governo aveva deciso di non decidere sull'appalto per la costruzione dell'impianto di smaltimento rifiuti, ora opta per 3 voti (Buffi, Masoni e Borradori) a 2 (Martinelli e Alex Pedrazzini) per un impianto Thermoselect, ditta che ha finanziato sottobanco i leghisti Bignasca e Flavio Maspoli.
20 luglio 1995: Martinelli e Masoni annunciano una doppia riforma: più sussidi di cassa malati al ceto medio in cambio di sgravi fiscali.
18 agosto 1995: un proiettile sparato contro una roulotte di nomadi a Balerna passa a pochi centimetri dal letto in cui dorme un quattordicenne.
3 ottobre 1995: approvata la legge che istituisce l'Università della Svizzera italiana.
17 ottobre 1995: il governo approva Linee direttive e Piano finanziario di legislatura, che impongono un forte freno alla spesa. Il Ps vi si opporrà.
18 dicembre 1995: il milionario luganese Geo Mantegazza viene rapito in una misteriosa operazione e rilasciato il giorno dopo a Vaduz, nel Liechtenstein. Più che un rapimento, sembra un modo un po' brusco di intimare un precetto esecutivo. A tutt'oggi dell'inchiesta non si conosce alcun esito.

1996: Masoni prende 101 misure

2 maggio 1996: Masoni presenta il documento sulle 101 misure per il rilancio economico, vero e proprio manuale pratico per la deregolamentazione, la liberalizazione, la privatizzazione e il ridimensionamento del ruolo regolatore ed equilibratore dello Stato.
4 maggio 1996: intervento della polizia con proiettili di gomma e lacrimogeni per sgomberare il parco del Tassino, dove i giovani di Lugano festeggiano pacificamente la primavera. È uno degli episodi che porterà, il 12 ottobre successivo, all'occupazione degli ex Molini Bernasconi di Viganello e alla nascita del Centro sociale il Molino.
26 giugno 1996: il Gran consiglio approva un primo pacchetto di misure di risparmio.
30 settembre 1996: l'emittente bellinzonese Radio 90.6 deve cessare le trasmissioni perché concessione e frequenza vengono attribuite a Radio Ticino, nata dal gruppo Diario e/o Tazebau del futuro presidente del Ppd Fabio Bacchetta Cattori.
14 ottobre 1996: affidato alla Arthur Andersen il progetto "Amministrazione 2000": sarà all'atto pratico un fallimento.
13 novembre 1996: il Gran consiglio approva il primo pacchetto di sgravi fiscali.

1997: il tormentone Thermoselect

15 gennaio 1997: il governo decide di non far pagare alla Lega la fattura di 100 mila franchi per il blocco dell'autostrada a Melide nel 1992.
26 giugno 1997: il parlamento approva il secondo pacchetto di misure di risparmio.
12 novembre 1997: il governo firma una nuova concessione per l'impianto smaltimento rifiuti con il consorzio Thermoselect/Badenwerk. Sembra sia dotato di sei air-bag. Il primo, quello a tutela degli interessi cantonali, glielo toglie subito la maggioranza del governo (Borradori-Buffi-Masoni).
28 novembre 1997: apre il Casinò Admiral di Mendrisio, sulla piana di San Martino, che diventerà il più redditizio di tutta la Svizzera. Nemmeno un anno dopo si farà notare per l'offerta di donazioni ai principali partiti ticinesi. Soltanto il Ps, a cui verranno offerti 20 mila franchi, rifiuterà denunciando pubblicamente la proposta indecente.

1998: ecco a voi il Libro bianco

20 febbraio 1998: abbattuti i platani di piazza Castello a Lugano, illegalmente trasformata in posteggio.
4 marzo 1998: smentendo Mario Camani il governo decide che sopra i 600 metri si possono di nuovo bruciare scarti vegetali all'aperto.
23 marzo 1998: Masoni, Carlo Pelanda e il "gruppo di riflessione" coordinato da Franco Ambrosetti, un fedelissimo di Masoni, presentano la summa teorica del liberismo cantonticinese, il "Libro bianco sullo sviluppo economico cantonale nello scenario della globalizzazione". Successivamente Pelanda si farà notare solo per le sue risse su qualche tv privata italiana, mentre Masoni ispirerà ogni suo atto politico al Libro bianco.
13 giugno 1998: l'elezione di Alessandro von Wyttenbach, ricchissimo medico con Tac privata nel suo studio, alla presidenza dell'Udc ticinese al posto del contadino Ulrico Feitknecht sancisce la svolta blocheriana del partito.
23 ottobre 1998: il governo licenzia a maggioranza il messaggio sul secondo pacchetto di sgravi fiscali.
25 ottobre 1998: Bignasca sul "Mattino" fa scoppiare il caso Ticino-Info legato al "Caffè". Più che un'azione moralizzatrice è una vendetta: grossi inserzionisti della Svizzera tedesca avevano abbandonato il "Mattino" per il "Caffè" a seguito delle vignette antisemite pubblicate dal giornale leghista durante la crisi per i fondi ebraici nelle banche svizzere. Il caso Ticino-Info porterà due settimane dopo alle dimissioni di Marco Solari dalla presidenza dell'Ente turistico ticinese: sarà sostituito ad interim da Masoni, che presidente dell'Ett lo è ancora oggi.
1 dicembre 1998: arrestato lo psichiatra Renzo Realini, accusato di truffa ai danni delle casse malati attuata nelle sue tre cliniche private. Sarà condannato nel 2005 a 2 anni di detenzione.

1999: le iniziative della Lega

22 gennaio 1999: il Ppd candida Remigio Ratti al Consiglio federale. Fallirà e il 4 maggio verrà nominato direttore generale della Rtsi. Lascerà alla fine del 2006 senza essere sostituito.
7 febbraio 1999: in votazione popolare viene respinta la nuova Legge sugli orari d'apertura dei negozi, approvata in novembre dal parlamento. Contro la liberalizzazione delle aperture aveva lanciato il referendum il Sindacato edilizia e industria (Sei).
7 febbraio 1999: nasce il figlio di Masoni. Nessuno s'era accorto della gravidanza, né fra i colleghi di governo né, il giorno prima, al congresso Plr dove Masoni era arrivata con le stampelle. A dare la notizia in diretta televisiva è un emozionatissimo Michele Fazioli.
18 aprile 1999: elezioni cantonali, rieletti Borradori, Masoni e Buffi. Patrizia Pesenti (Ps) e Luigi Pedrazzini (Ppd) prendono il posto rispettivamente di Martinelli e Alex Pedrazzini.
30 novembre 1999: il parlamento (contraria la sinistra) vota il secondo pacchetto di sgravi fiscali come controprogetto alle iniziative fiscali della Lega, che però non le ritira.
16 dicembre 1999: con il Preventivo 2000 il Gran Consiglio vota nuove misure di risparmio.

2000: l'anno degli sgravi

4 febbraio 2000: area denuncia lo scandalo Zwick. In un "trust" costituito sull'isola di Jersey se ne stanno nascosti circa 180 milioni di franchi, una parte dell'eredità di Eduard Zwick. Beneficiari del trust (contestato dagli eredi e dal fisco tedesco) sono fra gli altri (per un terzo ognuno) il dott. Tiziano Moccetti e il Cardiocentro (il cui Consiglio di fondazione è presieduto dal sindaco di Lugano Giorgio Giudici). Ma quando il Gran Consiglio il 29 novembre 1999 aveva votato un credito di 6,6 milioni a favore del Cardiocentro quale finanziamento pubblico ad una struttura ospedaliera privata, né Luigi Pedrazzini (già membro del Consiglio di fondazione del Cardiocentro) né Tiziano Moccetti (granconsigliere Plr e direttore del Cardiocentro), né il Consiglio di Stato avevano informato il Parlamento dell'ingente patrimonio destinato da Zwick al Cardiocentro. Quattro mesi dopo si saprà anche che al Cardiocentro si opera sopra la media.
6 febbraio 2000: Il popolo accetta le iniziative fiscali della Lega: taglio lineare del 5 per cento dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, riduzione dal 12 al 9 per cento di quella sull'utile delle persone giuridiche, abolizione delle imposte di donazione e di successione. Il cantone perde 120 milioni all'anno. Masoni, ministro delle finanze, combatte le iniziative con pochissima convinzione benché il governo sia contrario. Anzi, appena 10 giorni prima aveva presentato il solito consuntivo taroccato, con un miglioramento di 170 milioni rispetto al preventivo.
22 marzo 2000: il Consiglio di Stato chiede alla Confederazione il raddoppio del tunnel del San Gottardo.
16 aprile 2000: Bignasca viene eletto nel Municipio di Lugano. La stessa notte in un postribolo di sua proprietà, il Gabbiano di Loreto, viene assassinata una prostituta.
7 giugno 2000: aperta un'inchiesta nei confronti del giudice penale Franco Verda (Ppd). È il caso Cuomo, o Ticinogate, o scandalo dei permessi facili. Un anno dopo Verda sarà condannato a 16 mesi con la condizionale. L'inchiesta amministrativa porterà alla luce pesanti anomalie nel rilascio di autorizzazioni di residenza a cittadini stranieri. Finiranno in carcere anche Edy Genini, ex capo della Sezione stranieri, e Marco Garbani, capo dell'Ufficio giuridico della Sezione immigrazione.
28 giugno 2000: Masoni presenta il terzo pacchetto di sgravi fiscali, che farà mancare ulteriori 33 milioni. Pesenti si dissocia. Il parlamento lo approverà in dicembre, contraria la sinistra.
18 luglio 2000: il municipale di Lugano Bignasca raggiunge un accordo con il Municipio di Lugano per appianare i suoi debiti nei confronti della città: dovrà versare 220 mila franchi di imposte arretrate e 80 mila alle Ail. Per finanziare l'operazione riceve l'appalto per l'ampliamento dell'Università, in violazione alla Legge sugli appalti. Qualunque altro cittadino avrebbe ricevuto invece precetti esecutivi e multe salate.
20 luglio 2000: muore Buffi, in governo gli subentra Gabriele Gendotti.
19 settembre 2000: dopo numerose proroghe concesse alla ditta, finalmente il governo (con il voto contrario di Masoni) dichiara decaduto l'atto di concessione con Thermoselect per la costruzione dell'inceneritore a Giubiasco. La ditta non ha rispettato le condizioni poste dal contratto.
20 settembre 2000: chiude l'albergo Europa a Paradiso. Al suo posto sorgerà un mega residence di superlusso di proprietà dei fratelli Geo e Sergio Mantegazza, simbolo della nuova Lugano targata Plr-Lega che sogna di diventare una nuova Monte Carlo.
20 dicembre 2000: La Confederazione approva il Piano dei trasporti del Luganese (Ptl) dopo che i ricorsi delle associazioni ambientaliste hanno costretto il Dipartimento del territorio (diretto dal leghista Borradori) ad inserirvi numerose misure fiancheggiatrici a tutela dell'ambiente, misure dalla cui attuazione dipenderà l'erogazione dei sussidi federali. Il 14 marzo 2007 il ministro federale dell'ambiente Moritz Leuenberger ricorderà per l'ennesima volta che se tutte le condizioni poste da Berna non saranno rispettate il Cantone perderà i sussidi della Confederazione.

2001: Aet, Ett e BancaStato

22 gennaio 2001: Masoni presenta il messaggio per la privatizzazione dell'Azienda elettrica ticinese (Aet). Finirà in un cassetto.
6 febbraio 2001: miracoli contabili: il consuntivo 2000 chiude con un avanzo di 81 milioni a fronte di un deficit preventivato di 152 milioni.
16 febbraio 2001: scoppia la (prima) polemica per la fresca nomina di Giuseppe Stinca alla direzione dell'Ente ticinese per il turismo (Ett) per un periodo triennale e per la contemporanea attribuzione di un mandato da 3,5 milioni per la ristrutturazione del turismo ticinese allo stesso Stinca. Il contratto, oltre che segreto, è illegale. Queste scelte sono fortemente sostenute e difese ad oltranza dalla presidente dell'Ett Masoni e dai vicepresidenti Giudici e Tiziano Gagliardi (che nel 2004 sostituirà Stinca alla direzione dell'Ett). La gestione del turismo ticinese nell'era Stinca si rivelerà fortemente clientelare e non priva di risvolti comici, a fronte di risultati scarsi. Nel 2006, nell'ambito dello scandalo "fiscogate", emergerà che Stinca ha frodato il fisco per 800 mila franchi. Sarà condannato a una multa di 30 mila franchi.
18 febbraio 2001: secca sconfitta in votazione popolare per la cordata liberal-ciellina-leghista (e per Masoni): il popolo con il 74 per cento di no rifiuta la libera scelta fra scuola pubblica e scuola privata.
5 marzo 2001: si apre a Lugano la sessione delle Camere federali. Nel programma ricreativo una penosa pièce teatrale commissionata al consigliere nazionale leghista Maspoli.
17 maggio 2001: Masoni presenta una nuova base legale per BancaStato, che ne estende il campo d'attività anche ad operazioni a rischio.
6 luglio 2001: il governo approva il quarto pacchetto di sgravi fiscali, per un totale di 80 milioni.
21 agosto 2001: la direzione della Rtsi in corpore annuncia il pretestuoso licenziamento di Sergio Savoia.
17 settembre 2001: di stretta misura il parlamento respinge uno nuovo sconto fiscale di 300 franchi alle famiglie proposto dal Ppd.
18 settembre 2001: continuano i miracoli contabili: Masoni annuncia che i conti 2001 chiuderanno con un disavanzo di soli 8 milioni invece dei 147 previsti.
1-2 ottobre 2001: Arrestati il vicepresidente di BancaStato Tuto Rossi e il vicedirettore Kurt Betschart per il buco da 22 milioni causato all'istituto di credito con rischiose operazioni sui derivati. Chi in precedenza aveva segnalato irregolarità ai vertici della Banca era stato allontanato. Rossi e Betschart saranno condannati nel 2006 a due anni ciascuno, beneficiando di importanti riduzioni di pena per il ruolo troppo passivo tenuto dai vertici della banca. Tuto Rossi, nominato in quota socialista, era diventato con gli anni un "uomo di fiducia" di Masoni in BancaStato.
9 ottobre 2001: il Gran consiglio boccia per due voti la tassa sul sacco.

2002: arrivano i tagli lineari

16 gennaio 2002: parte alla grande la stagione dei tagli lineari alla spesa: il governo li annuncia per beni e servizi, per il personale e per i contributi, per un totale di 120 milioni. Un mese dopo Pesenti si dissocerà dalla manovra, rifiutandosi di proporre interventi sulle spese del Dss.
28 febbraio 2002: chiusa la consultazione sul sistema di elezione maggioritario, fortemente voluta da Masoni: soltanto il Plr è favorevole.
5 febbraio 2002: il governo licenzia il messaggio per la creazione di un'Azienda cantonale dei rifiuti. La gestione del pattume sta per tornare finalmente in mani pubbliche.
15 marzo 2002: solito miracolo contabile: i conti 2001 chiudono con un avanzo di esercizio di 19 milioni invece che con un deficit di 147 milioni.
13 maggio 2002: il leghista Attilio Bignasca, che nel suo curriculum vanta una condanna penale, è eletto presidente del Gran Consiglio. La sinistra vota contro.
4 giugno 2002: il parlamento approva il quarto pacchetto di sgravi fiscali. Contraria la sinistra.
9 giugno 2002: il Ticino è il quarto Cantone con il fisco più leggero dopo i paradisi di Zugo, Svitto e Nidwaldo.
11 settembre 2002: sospeso Giacinto Colombo, capo della Sezione pene e misure, per aver sottratto 70 mila franchi.
17 settembre 2002: Masoni presenta la Legge sul freno alla spesa (approvata in governo per 3 a 2). Se ne perderanno presto le tracce.
7 ottobre 2002: il parlamento approva la proposta di risoluzione dell'Udc per ancorare nella Costituzione federale il segreto bancario. Lo stesso giorno 260 cittadini rumeni di etnia Rom vengono internati nel Centro per richiedenti l'asilo di Chiasso per impedire loro di chiedere l'elemosina nelle strade.
9 ottobre 2002: interrotta la costruzione del carcere giudiziario a causa di un sorpasso di spesa di 5 milioni per lavori eseguiti senza autorizzazione. Alla fine gli unici a pagare saranno i detenuti posti in carcere preventivo, costretti per altri quattro anni nelle famigerate pretoriali.

2003: i "magnifici" referendum

24 febbraio 2003: Roger Etter, capolista dell'Udc alle imminenti elezioni cantonali e noto per le sue simpatie filonaziste, tenta di assassinare con un colpo di pistola alla testa Ernesto Zanini del quale, amministrandone il patrimonio, ha "bruciato" circa 3 milioni di franchi. Sarà condannato a 11 anni.
6 aprile 2003: elezioni cantonali, governo confermato, ma mentre Borradori e Pesenti fanno il pieno di voti personali, Masoni è la meno votata. Tracollo della Lega, che andrà ancora peggio alle federali di ottobre. Subito il governo esclude la socialista Pesenti dal turno di presidenza la prossima legislatura.
16 maggio 2003: il leghista Maspoli, già condannato per bancarotta fraudolenta, ammette di aver falsificato centinaia di firme per il referendum contro l'impianto di smaltimento rifiuti di Giubiasco nel disperato tentativo di far tornare in corsa Thermoselect. È la fine della carriera politica del cofondatore della Lega, un uomo che per oltre un decennio con la sua bassa moralità ha dato sostegno e impulsi alla destra cantonale.
27 maggio 2003: Marisa Donati, moglie dell'ex consigliere nazionale Ppd Franco Donati, è rinvenuta agonizzante. Si sospetta del crimine il figlio Riccardo Donati, che viene posto in detenzione preventiva. Ma sarà scagionato e nel 2005 intascherà un risarcimento record per ingiusta carcerazione di 830 mila franchi, concordato dal Dipartimento delle istituzioni (saldamente in mano al Ppd) con la compagnia assicurativa Basilese, aggirando le norme che prevedono la competenza della Camera dei ricorsi penali (Crp).
11 giugno 2003: su pressioni della lobby dei cacciatori viene aperta un'inchiesta contro due guardiacaccia "scomodi". Le accuse si riveleranno diffamatorie, ma Borradori, cedendo alle pressioni dei cacciatori, li trasferirà ad altre funzioni.
1 settembre 2003: convinto profeta del meno Stato e fan di Masoni, Mauro Dell'Ambrogio, che è anche presidente dell'Aet, diventa direttore della Supsi dopo aver costruito tutta la sua carriera fra Stato e parastato.
17 ottobre 2003: alla socialista Pesenti è tolta metà del Dipartimento sanità e socialità per divergenze politiche con i quattro colleghi di governo sui tagli sociali nel Preventivo 2004 del Cantone. Il 19 ottobre 5 mila persone protestano contro l'atto di forza, mentre il Ps alle elezioni federali fa segnare un risultato storico (24,4 per cento). Il 22 ottobre la maggioranza del governo farà dietrofront.
27 ottobre 2003: da un deposito di Arbedo sparisce una tonnellata e mezza di canapa frutto delle operazioni "indoor" lanciate a primavera dal pp Antonio Perugini dopo che per anni il Dipartimento delle istituzioni aveva tollerato i canapai in tutto il cantone. Addirittura i servizi cantonali vi collocavano dei disoccupati.
3 dicembre 2003: 12 mila persone manifestano a Bellinzona contro i tagli previsti dal Preventivo 2004.
17 dicembre 2003: con i voti di Plr e Ppd passa il Preventivo 2004, che per l'effetto cumulato degli sgravi fiscali presenta un deficit di 288,1 milioni e prevede tagli unilaterali nella scuola e nel sociale, senza simmetria dei sacrifici. I socialisti votano contro e, con sindacati e diverse organizzazioni attive nel sociale e nella scuola, lanciano 4 "magnifici" referendum.
31 dicembre 2003: gli sgravi fiscali, che assieme fanno mancare al Cantone almeno 235 milioni all'anno, producono i loro effetti: dal 1995 il gettito delle persone fisiche è sceso da 663 a 650 milioni, mentre quello delle persone giuridiche è salito da 186 a 230 milioni. Una sostanziale stagnazione delle entrate fiscali a fronte di un'esplosione dei bisogni. Conseguenza: per l'insegnamento, la socialità e la salute in Ticino si spendono in media pro capite 5'271 franchi all'anno contro una media nazionale di 5'781 franchi.

2004: un po' di concertazione

1 gennaio 2004: il Ticino passa al sistema di tassazione annuale, che si risolve (anche) in un cospicuo sgravio fiscale occulto.
17 gennaio 2004: arrestato il parroco di Gordola per atti sessuali su minori. Il vescovo Pier Giacomo Grampa dice che si sarebbe dovuto avvertire lui e non la polizia. A sostegno di Grampa interviene il deputato Ppd Alex Pedrazzini.
14 aprile 2004: in un'intervista al CdT l'architetto Tita Carloni critica la decisione del governo, confermata dal Tribunale amministrativo (Tram) di non concedere la licenza edilizia per una casa minimalista a Campo Vallemaggia. Ma a metà novembre il Tram annullerà tutto: Luigi Pedrazzini, parente di alcuni oppositori alla casa, non aveva rispettato l'obbligo di astenersi dalla decisione.
24 aprile 2004: il Municipio di Arbedo scrive al governo segnalando un crollo del gettito a seguito dei numerosi sgravi fiscali, palesi e occulti. È il primo sintomo di una crisi finanziaria per numerosi comuni, aggravata anche dal riversamento di molti oneri da parte del Cantone.
16 maggio 2004: si vota sui referendum contro il Preventivo 2004. Respinti i tagli ai sussidi di cassa malati e alle scuole comunali, approvata l'abolizione della ginnastica correttiva e l'ora in più d'insegnamento per i docenti.
25 maggio 2004: promossa l'accusa nei confronti del deputato al Consiglio degli Stati Filippo Lombardi (Ppd) per la truffa delle tirature al Giornale del Popolo all'epoca in cui ne era direttore. Ulteriore guaio giudiziario per il turbosenatore di destra dopo i numerosi eccessi in automobile, che solo per miracolo non lo hanno ancora portato a scontare una pena detentiva.
1 luglio 2004: entra in vigore la nuova Legge su BancaStato. I suoi vertici vengono ridotti e rinnovati. In Consiglio d'amministrazione entra l'imprenditore Carlo Garzoni, uomo di fiducia di Masoni: nemmeno due anni dopo finirà sotto inchiesta nell'ambito dell'appalto truccato per una palazzina di appartamenti della Cassa pensioni della città di Lugano.
14 luglio 2004: finalmente il Consiglio di Stato non governa più a colpi di maggioranza e, assieme ai partiti di governo (tranne la Lega) elabora un Preventivo 2005 più improntato alla simmetria dei sacrifici: manovra per contenere il disavanzo da 180 milioni, di cui 120 di tagli alle spese (in particolare sugli stipendi dei dipendenti pubblici) e 60 di nuove entrate (aumento transitorio dell'imposizione fiscale delle persone giuridiche). L'accordo reggerà anche in parlamento, è la breve stagione della concertazione.
7 settembre 2004: si apre la caccia al camoscio sul Generoso, autorizzata da Marco Borradori per compiacere ai suoi amici cacciatori.
7 dicembre 2004: prima che il Preventivo 2005 passi in parlamento il governo presenta l'aggiornamento del Piano finanziario. È il ritorno alla politica unilaterale: tagli alle prestazioni, nessuno sforzo sul fronte delle entrate.

2005: il disavanzo è da record

12 marzo 2005: quando tutti i buoi sono scapppati Borradori corre a chiudere la stalla: finalmente il Cantone decreta il blocco edilizio per la zona di San Martino a Mendrisio in attesa di una ripianificazione del comparto. Nell'area del Fox Town il caos è totale e l'inquinamento alle stelle, anche perché sono sempre state disattese le norme pianificatorie e dei 1'500 parcheggi che vi si trovano almeno 750 sono illegali, una situazione favorita dal Comune e tollerata dal Cantone. Situazione simile a Grancia.
8 maggio 2005: il decreto fiscale elaborato nell'ambito del Preventivo 2005 che aumenta temporaneamente le aliquote d'imposta per le persone giuridiche viene approvato di misura dal popolo (50,5 per cento di sì). Il referendum l'avevano lanciato Lega e Udc, ma anche la direttrice del Dfe Masoni considera un errore l'aumento delle imposte.
10 maggio 2005: la Camera di commercio di Franco Ambrosetti, che rappresenta la destra economica più liberista, boccia il progetto di fusione con l'Associazione industrie ticinesi, su posizioni più moderate.
22 giugno 2005: il Gran consiglio approva il Consuntivo 2004. La raffica di sgravi fiscali ha prodotto un disavanzo record di 294,2 milioni di franchi.
8 novembre 2005: Mario Botta presenta i piani per il Museo dell'architettura di Mendrisio, un'iniziativa fortemente voluta da Marina Masoni contro il parere del governo.
15 novembre 2005: Rocco Olgiati rassegna le dimissioni dalla presidenza del Cda della Lugano Casinò Sa per le polemiche sulle "fatture gonfiate". Qualche giorno prima aveva dovuto fare le valigie il direttore marketing Sergio Cappelletti. Più tardi partirà anche il direttore Marco Baranzelli.

2006: uno scandalo dopo l'altro

12 marzo 2006: netta vittoria della sinistra e dei sindacati nel referendum contro il taglio dei sussidi a enti, associazioni e istituzioni attivi nel settore socio-sanitario. Il decreto era inserito in un "pacchetto di riequilibrio" unilaterale votato dal parlamento a settembre.
22 marzo 2006: il governo toglie la direzione politica del fisco a Masoni e la assegna a Gendotti, traendo le conseguenze del "fiscogate". Emerge che la mancanza di personale e il notevole aumento delle pratiche hanno fatto perdere milioni alle casse dell'erario, come dimostra anche un'inchiesta di area. Masoni non era mai intervenuta per correggere la rotta lasciando che la situazione degenerasse. Dalla direzione del fisco devono andarsene Stefano Pelli e Pietro Dell'Era, che vi erano giunti dal privato per volontà di Masoni. Si scopre pure che la famiglia Masoni ha una fondazione a Svitto di cui la direttrice del Dfe è fra le beneficiarie.
12 luglio 2006: assente Masoni, il governo a quattro funziona in buona armonia e presenta un Preventivo 2007 più equilibrato, finalmente privo di eccessi ideologici. La lezione del 12 marzo è servita.
24 ottobre 2006: il Tribunale cantonale delle assicurazioni accoglie i ricorsi contro i nuovi limiti di reddito per i sussidi di cassa malati fissati dal governo nell'ambito del "pacchetto di riequilibrio". Il governo aveva agito illegalmente introducendo limiti più bassi di quelli fissati dalla legge.
21 novembre 2006: scandalo dei mandati diretti, quelli assegnati senza concorso: vi sono favoritismi per certi studi, che si vedono attribuiti molti più mandati di altri, e liste segrete all'interno delle quali scegliere i professionisti. I beneficiari sono targati Plr o Ppd. Desta scalpore il caso del mandato di progettazione milionario alla Ghidossi Sa per gli impianti di sicurezza al nuovo Comando di polizia, attribuito senza concorso alla ditta di Bellinzona dopo che il consigliere di Stato Luigi Pedrazzini aveva scritto alla Sezione della logistica per raccomandarla.
29 novembre 2006: Fabio Gaggini e Beat Kaufmann lasciano i vertici dell'Hockey club Lugano (Hcl) nella scia del "fiscogate": per almeno dieci anni l'Hcl ha versato parte dei salari in nero sottraendoli così al fisco e alle assicurazioni sociali. L'inchiesta non può risalire all'ex presidente Geo Mantegazza per l'avvenuta prescrizione. Il direttore dell'Aet Paolo Rossi, uomo di Masoni, è nominato presidente dell'Hcl dopo aver minimizzato il reato.
29 novembre 2006: in una discarica abusiva lungamente tollerata sul Piano di Magadino bruciano 100 mila pneumatici. Tre settimane dopo Borradori firma il messaggio per la costruzione della variante 95, un'autostrada che taglia in due il Piano: riesce nell'impresa di mettergli attorno un parco naturalistico.
15 dicembre 2006: area pubblica una ricerca dell'Ufficio federale di statistica secondo cui il Ticino è la regione meno dinamica della Svizzera sia per la creazione di nuove imprese che per la creazione di nuovi posti di lavoro.

2007: è ora di cambiare ancora

9 gennaio 2007: la Commissione per la concorrenza conferma l'esistenza di un cartello illecito fra le ditte dell'asfalto in Ticino. Per anni 19 imprese del settore si sono accordate per falsare la concorrenza in modo da intascare fatture più alte dal committente (in particolare Cantone e Comuni) e beneficiando a turno degli appalti messi a concorso. Il 19 gennaio area denuncia che quello dell'asfalto era un affare molto liberale. Molti i personaggi di spicco del Plr che siedono o sedevano nei consigli d'amministrazione delle ditte asfaltatrici, come il presidente nazionale del Plr Fulvio Pelli, Ugo Sadis, Thomas Arn, Tullio Righinetti, Claudio Suter. Bruno Lepori è presidente dell'associazione degli asfaltatori. Pure coinvolto il Ppd Paolo Beltraminelli.
7 marzo 2007: 8 mila ticinesi non sono in grado di pagare i premi di cassa malati e sono privi di copertura assicurativa. È uno dei tanti indicatori della nuova povertà.
11 marzo 2007: il Ticino degli affari non smette di stupire: molti esponenti del Plr siedono in consigli d'amministrazione di società costituite nel paradiso fiscale di Panama. Fra di essi Giudici, Erasmo Pelli (150 mandati), Giovanna Masoni (sostituì la sorella Marina quando questa fu eletta in governo nel '95), Luido Bernasconi e Ugo Sadis.
1 aprile 2007: in uno dei cantoni con i salari più bassi e la disoccupazione più alta i ticinesi tornano alle urne: è l'occasione per porre fine ad una fallimentare esperienza neoliberista durata 12 anni.

Pubblicato il 

23.03.07

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