Con le Primarie del centrosinistra del prossimo 25 novembre gli elettori, i simpatizzanti ed i militanti di questa area politica sono chiamati a scegliere tra diversi candidati a premier della coalizione (Pd-Psi-Sel) per le elezioni politiche dell'aprile 2013.
Per i simpatizzanti, gli elettori ed i militanti del Pd la scelta é ancora più complicata essendoci ben tre candidati di questo partito, tra cui lo stesso segretario nazionale Pier Luigi Bersani, il sindaco di Firenze Matteo Renzi e la consigliera regionale del Veneto Laura Puppato.
Per quanto riguarda il sottoscritto, la scelta è stata difficilissima poiché il cuore mi portava certamente a sostenere Matteo Renzi. Innanzitutto per la condivisione di diverse delle sue idee manifestate fin dall'inizio della sua campagna elettorale come, per esempio, sul lavoro del governo Monti e sull'esigenza di un rinnovamento della classe dirigente del Paese. In secondo luogo per un innato mio istinto a sostenere sempre i più deboli specie quando vengono attaccati o, ancor peggio, derisi dai potenti (in questo caso da alcuni media e da dirigenti nazionali del Pd e non solo) creando loro strumentalmente delle difficoltà: un'irritazione tale da avermi perfino convinto ad aiutarlo nella presentazione della sua candidatura che, in un primo momento, sembrava a rischio. Ed infine per una spontanea simpatia, facilitata indubbiamente dalla comune toscanità, verso questo Gian Burrasca della politica italiana.
Dall'altro lato, il cervello, anche per la mia storia politica di militante socialista, mi portava, invece, a propendere per Pier Luigi Bersani essendone sempre stato un suo convinto sostenitore fin da quando ha ricoperto egregiamente ruoli ministeriali negli ultimi governi di centrosinistra. Ed avendolo sostenuto anche successivamente, nelle ultime Primarie per la segreteria nazionale del Pd, nel 2009, facendomi promotore, con altri, del Comitato per Bersani in Svizzera e candidandomi in una sua lista nella quale venni poi eletto nell'Assemblea Nazionale del partito. Tutte considerazioni positive nei suoi riguardi che non si sono certamente affievolite nel tempo e quindi tuttora valide.
Alla fine sul cuore ha prevalso il cervello ed il raziocinio pensando alle difficili sfide che attendono il futuro parlamento e governo italiani che, nella prossima legislatura, dovranno continuare e migliorare il lavoro così faticosamente intrapreso dal governo Monti per sanare il Paese dai danni creati da un ventennio di berlusconismo. Così il cervello mi ha portato a riconfermare la scelta per Bersani facendomi copromotore, anche in questa circostanza, di un suo Comitato elettorale (europeiperbersani@gmail.com). Pur nella convinzione che, nel futuro del Pd, non si potrà sicuramente fare a meno di un personaggio giovane, dinamico e preparato come Matteo Renzi che in queste Primarie ha, comunque, contribuito a ravvivare la politica italiana ed a farvi riavvicinare (pure al Pd) molti disillusi e tanti giovani.

Pubblicato il 

09.11.12

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