Sanità e giustizia sociale

L’avvicinarsi delle elezioni federali di ottobre e la paura di pagarne un prezzo in termini di consensi hanno dissuaso la maggioranza di destra del Parlamento dall’aumentare drasticamente la franchigia minima della cassa malati da 300 a 500 franchi, ma non ha (in un primo tempo) impedito l’adozione da parte delle due Camere di una misura fortemente antisociale e ugualmente punitiva nei confronti delle persone malate e degli anziani, imposta dalla potente lobby degli assicuratori malattia che notoriamente detiene ampi poteri nel legislativo elvetico: un meccanismo perverso che prevede l’adeguamento automatico delle franchigie all’evoluzione dei costi della salute e che porterebbe già con l’entrata in vigore della relativa modifica della Legge sull’assicurazione malattie (LaMal), ad un primo aumento di 50 franchi.

 

Ma il terrore che in autunno il popolo possa “vendicarsi” e per evitare di regalare alla sinistra (già pronta al referendum) un facile argomento di campagna elettorale, la revisione legislativa verrà probabilmente affossata nelle votazioni finali di oggi.


A deciderne questa sorte è stata l’Udc con un dietrofront dell’ultima ora: a pochi mesi da elezioni che si preannunciano complicate, il partito che in materia di politica sociale mette sempre la “responsabilità individuale” (cioè il principio secondo cui ciascuno si deve arrangiare) davanti alla solidarietà, ha “scoperto” che «non si può dare la colpa solo agli assicurati per l’aumento dei costi della salute» e che la problematica va affrontata chiedendo «un contributo anche all’industria farmaceutica, alle casse malati, ai medici, agli ospedali e ai Cantoni».


A questo punto, con il no di socialisti, verdi e di una parte del Ppd e pur considerando qualche defezione nel gruppo Udc, non ci sono più i numeri per sferrare questo ennesimo attacco contro le persone più fragili e sfortunate. La cosa non può che rallegrarci, ma non ci si deve illudere perché è solo un effetto della paura che regna alla vigilia delle elezioni. La colpevolizzazione degli assicurati e dei malati attraverso un continuo aumento (oltre che dei premi) della partecipazione ai costi (che è già al livello più elevato in Europa) è una “ricetta” che in una forma o nell’altra ci verrà riproposta dagli assicuratori malattia e dai loro uomini in Parlamento.

Pubblicato il 

21.03.19
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