Già in passato avevamo informato i nostri lettori dei dati incerti relativi al numero dei cittadini italiani residenti fuori dell’Italia (emigrati e loro discendenti). Una situazione che stava preoccupando il mondo politico ed istituzionale italiano, ma anche lo stesso Consiglio generale degli italiani all’estero (Cgie), per le ripercussioni che già vi erano state nei recenti referendum italiani ma, soprattutto, per quelle che avrebbe avuto nelle prossime elezioni politiche italiane del 2006 in cui, per la prima volta, gli italiani all’estero potranno votare per corrispondenza per eleggere i loro diretti rappresentanti nel Parlamento italiano (12 deputati e 6 senatori). Una situazione ingarbugliata poiché gli italiani all’estero sono registrati sia in un’anagrafe consolare gestita dal Ministero degli affari esteri (Mae) che nell’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire) gestita dai comuni e quindi dal Ministero degli interni (Min) e le due anagrafi danno dei risultati discordanti tra loro. Infatti mentre nella prima vi sono circa 1,3 milioni di iscritti (solo Mae) che non risultano nell’Aire, in quest’ultima, per contro, vi sono circa 700mila nominativi (solo Min) che non risultano iscritti nelle anagrafi consolari. Ovvero vi sono complessivamente 2 milioni di registrazioni di cittadini italiani residenti all’estero che “ballano” e che dovevano essere verificate. Così che nelle scorse settimane il Mae ha provveduto a mettere in atto, in tutto il mondo, una gigantesca operazione di mailing inviando ben 2’009’516 formulari sia ai “solo Mae” che ai “solo Min”. Proprio in questi giorni da parte del Mae stanno arrivando i risultati del mailing e, purtroppo, non sembrano confortanti poiché molti non hanno risposto ed un numero considerevole di buste sono ritornate indietro per destinatario sconosciuto o cambio di indirizzo. Tra i Paesi di maggiore emigrazione italiana quello che sembra aver dato il risultato più soddisfacente, anche in questa occasione, dovrebbe essere la Svizzera. Infatti degli invii “solo Mae”, su 87’392 formulari, vi sono state 54’712 risposte mentre per quelli “solo Min” su 49’631 invii ne sono stati restituiti 17’710. Per cui, in Svizzera, hanno risposto all’operazione di mailing (in tutto 137’023 invii) mediamente circa 2/3 dei nominativi “solo Mae” ed 1/3 di quelli “solo Min”. Della rete consolare italiana in Svizzera (complessivamente 11 sedi) per i “solo Mae” il miglior risultato (76,9 per centi di risposte) si è avuto al Consolato Generale di Basilea ed il peggiore (43,1 per cento) a quello di Lugano, mentre per i “solo Min” il risultato migliore (77,3 per cento) si è avuto ancora al Consolato Generale di Basilea ed il peggiore (18,4 per cento) a Ginevra. Che dire, in generale, di questa operazione di mailing che è costata allo Stato italiano qualche milione di euro ed un lavoro enorme da parte della rete consolare che già da tempo è in grave sofferenza di organico? Innanzitutto che questa iniziativa andava presa molto tempo prima e non ormai a ridosso dell’evento elettorale della prossima primavera poiché, adesso, la rete consolare ed i comuni italiani dovranno digitare, entro il prossimo 31 dicembre, tutti i formulari pervenuti e cancellare dalle rispettive anagrafi tutti quei nominativi che non hanno risposto al mailing. In secondo luogo che, probabilmente, chissà quanti italiani all’estero non avranno risposto al mailing poiché non hanno compreso bene cosa dovevano fare ed ora si ritroveranno, loro malgrado, ad essere cancellati dalle rispettive anagrafi e dovranno poi tribolare da matti per riavere il diritto di poter votare per corrispondenza. Di positivo avremo, ovviamente, che con questa complessa operazione di mailing si potrà ripulire le anagrafi di tutti quei nominativi di italiani emigrati il cui decesso non è mai stato registrato dalle autorità italiane, di mettere in ordine quelle posizioni anagrafiche plurime dovute a piccole inesattezze dei dati ma riconducibili ad un’unica persona e, infine, a prendere atto che, forse, nel mondo ci sono anche molti cittadini italiani (magari con doppia cittadinanza e di seconda, terza e quarta generazione) che non vogliono avere più niente a che fare con lo Stato italiano e tantomeno votare per il Parlamento italiano! Adesso non ci resta che attendere le conseguenze pratiche che avrà questo mailing sul prossimo voto all’estero, a cominciare dalla distribuzione dei seggi nelle quattro aeree geografiche (Europa; America meridionale; America settentrionale e centrale; Africa, Asia, Oceania e Antartide) in cui è suddivisa la Circoscrizione Estero.

Pubblicato il 

18.11.05

Edizione cartacea

Nessun articolo correlato