La marcia dei ribelli

Da Bruxelles a Torino passando dalla Svizzera. Nulla di straordinario, se non fosse che a varcare i confini sono un centinaio di persone sprovviste di documenti. Sfidano l'Europa che nega i diritti, che rinchiude senza avere commesso reati, o è indifferente ai naufraghi che muoiono nei suoi mari ed espelle senza pietà.

È la marcia europea dei sans-papiers e migranti (Cispm), il cui obiettivo è rivendicare «la libertà di circolazione e di residenza, nonché la regolarizzazione globale di tutti i sans-papiers, l'esercizio totale dei diritti dei migranti, la protezione e il rispetto dei diritti dei richiedenti asilo, la cittadinanza di residenza, il rispetto dei diritti dei rom e dei sinti» come si evince dal volantino-manifesto. Partiti il 2 giugno da Bruxelles, i circa 150 migranti effettueranno una marcia di un mese attraverso l'Europa che si concluderà a Strasburgo, sede del Parlamento europeo.
«La crisi economica e sociale tocca per prime le popolazioni che vivono in condizioni precarie, tra le quali i sans-papiers e i migranti – si legge nel manifesto che spiega le ragioni della marcia –. La risposta dei governi è costantemente una politica di austerità e di rigore, di utilitarismo migratorio e di derive razziste e xenofobe». I 150 migranti residenti in 28 paesi europei attraverseranno nella loro marcia cinque nazioni, svizzera compresa. A Berna il loro arrivo è previsto per il 23 giugno. Scelta non casuale poiché parteciperanno ala manifestazione nazionale «Stop alla politica migratoria che disprezza l'essere umano» promossa da diverse organizzazioni, tra cui il sindacato Unia. Una manifestazione indetta per condannare pubblicamente le ennesime restrizioni previste nei confronti di rifugiati e stranieri in generale.
Nel dettaglio, nella proposta di modifica della legge sull'asilo si vuole escludere dalla domanda tutti gli obiettori di coscienza, proibire le attività politiche dei rifugiati e abolire la possibilità di inoltrare la domanda di asilo nelle ambasciate svizzere. Pure la legge sulla naturalizzazione diventerà più restrittiva, poiché sarà possibile solo per gli immigrati con permesso C.
Contrariamente a oggi, ne saranno dunque esclusi tutti quei giovani nati e cresciuti in Svizzera ma in possesso di altri tipi di permesso.
Infine, i promotori della manifestazione nazionale contestano la definizione di buona integrazione contenuta nella proposta di nuova legge. «Una nozione molto vaga – annotano i contrari – che però sarà decisiva al momento di prendere le decisioni sui permessi di soggiorno, lasciando libero arbitrio ai funzionari di turno». E non da ultimo, i manifestanti chiedono la regolarizzazione collettiva degli oltre 100.000 sans-papiers residenti in Svizzera. Una trasferta collettiva è prevista anche dal Ticino, organizzata dal Movimento dei senza voce.
E proprio la Svizzera italiana sarà la tappa successiva della marcia. Lunedì 25 giugno è infatti previsto il passaggio in Italia del collettivo dei migranti. Un passaggio considerato tra i più delicati dell'intero itinerario, poiché nella vicina Penisola da qualche anno è in vigore il reato di immigrazione illegale, con il rischio di sanzioni non solo amministrative ma anche penali. Per non parlare dei famigerati Centri d'identificazione e espulsione, dove sono detenute migliaia di persone sprovviste di permessi di soggiorno, anche semplicemente scaduti perché licenziati a seguito della crisi.
Ad accompagnare i migranti nel loro passaggio in dogana ci sarà un folto gruppo di sostenitori locali, sia sul fronte svizzero sia su quello italiano. Tra i gruppi ticinesi organizzati, hanno dato la loro adesione il Movimento dei senza voce, il centro sociale il Molino, la Scintilla, Soccorso operaio svizzero e il gruppo Stop all'ignoranza. Anche Unia Ticino sarà presente coi suoi militanti e funzionari. Gli organizzatori invitano la popolazione ad aderire all'iniziativa, partecipando al pranzo in comune coi migranti a Balerna al grotto Sant Antonio (piazza Tarchini, ore 14), mentre il corteo vero e proprio partirà alle 15 in direzione di Chiasso, dove è previsto il passaggio collettivo dei sans-papiers e sostenitori. I migranti proseguiranno il loro viaggio verso Torino, dove avrà luogo una manifestazione il 26 giugno. La tappa italiana si concluderà in Val Susa, quando il 29 giugno saranno accolti dal movimento No Tav a Chiomonte 

Pubblicato il

22.06.2012 02:30
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