Mercoledì sera a Loreto, una serata d'informazione sulle prestazioni dell'assicurazione invalidità a favore dei minorenni organizzata dall'Associazione ticinese di genitori ed amici dei bambini bisognosi di educazione speciale (Atgabbes). Tra i relatori, Roberto Marcionetti, capo ufficio del servizio prestazioni Assicurazioni invalidità del Cantone Ticino. In sala sono presenti una cinquantina di persone. Durante la presentazione di Marcionetti, una sua frase provoca mormorii in sala: «i bambini che presentano un'invalidità grave fin dalla nascita, hanno diritto all'assegno grandi invalidi già nel primo anno di età». Questo tipo di assegno viene erogato nel caso in cui una persona necessita di accompagnamento nell'organizzazione della vita quotidiana, come lavarsi, mangiare, e cosi via. A relazione conclusa, si accendono le luci e viene posta la rituale frase: «qualcuno ha delle domande?». Numerose mani si alzano fra il pubblico. Diversi genitori affermano di non essere stati informati del diritto a questo sostegno finanziario, ma di esserne venuti a conoscenza solo molti anni dopo. L'interrogativo che si pone è se dell'esistenza di questo diritto i genitori dei minori interessati siano debitamente informati oppure no. Materialmente sono i genitori che devono inoltrare la richiesta. Comprensibilmente però, preoccupati da mille altre questioni, non riescono a ritenere tutte le informazioni necessarie. A chi compete dunque intervenire? I medici, i funzionari dell'Ai quando ricevono l'incarto o le associazioni di aiuto alle persone disabili? area ha girato le domande a Mattia Mengoni, segretario Atgabbes e a Monica Maestri, responsabile dell'Ufficio assicurazione invalidità del cantone Ticino.

Mattia Mengoni, chi deve inoltrare la domanda di assegno grande invalido per minorenni. I genitori, i medici, i funzionari Ai?
I genitori, come rappresentanti legali dei propri figli, devono firmare la domanda di assegno grande invalido. Quindi l'inoltro vero e proprio spetta a loro. Un altro aspetto, ben più importante, è invece chi è tenuto a dare l'informazione della prestazione e di un eventuale diritto, chi li sostiene nella domanda o ne valuta il bisogno. I genitori che si trovano confrontati con la nascita di un bambino in situazione di handicap ricevono diverse informazioni (inerenti alla salute, alla terapie, ai mezzi ausiliari, alle prestazioni AI, eccetera) molto importanti e non si può pretendere che in pochi mesi imparino tutte le prestazioni offerte dall'Assicurazione Invalidità. A dipendenza delle situazioni, dei professionisti entrano in contatto con le famiglie di bambini con handicap: il pediatra, il medico di famiglia, i terapisti, gli assistenti sociali. Ci si attende siano loro, come specialisti, ad informare la famiglia e ad indicarle come procedere per l'inoltro della domanda di assegno grande invalido.Lo stesso Ufficio dell'Assicurazione Invalidità può proporre la prestazione se, dal dossier, emerge in maniera chiara una dipendenza da terzi. La nostra Associazione fa regolarmente delle campagne di informazione in merito, ma su una prestazione specifica, come l'assegno grande invalido, l'informazione personale è certamente più importante. Quindi se l'inoltro del formulario spetta ai genitori, alla rete di professionisti spetta l'importante compito di informazione e di sostegno.
Siete a conoscenza  di molti casi in cui le domande di assegno grande invalido vengono inoltrate anni dopo l'effettivo diritto?
Tra i nostri soci abbiamo situazioni per le quali la richiesta è stata inoltrata per tempo, grazie alla segnalazione di professionisti o di altri genitori che avevano inoltrato la domanda, e situazioni dove invece la richiesta è stata fatta con ritardo. Stando alla nostra esperienza possiamo quindi dire che vi sono delle situazioni dove l'informazione è giunta tardi anche se non sappiamo quantificarle o dire se sono maggiori rispetto a quelle che sono state inoltrate per tempo.
Ci sono aspetti nell'informazione ai genitori di bimbi disabili su questi temi che andrebbero migliorati? Se sì, quali passi seguirete?
Il fatto che emergano delle situazioni dove l'informazione rispetto all'assegno grande invalido è stata data in maniera tardiva dimostra che si può migliorare. Non c'è un ente o una figura professionale che ha il compito di informare ma l'informazione dovrebbe arrivare attraverso i professionisti che incontrano la famiglia. Pro Infirmis offre, attraverso una prestazione di consulenza, delle informazioni precise in ambito di assicurazioni sociali; non tutti i genitori, però, sono a conoscenza dell'esistenza di questo importante servizio. Ritengo sia importante informare i genitori che ci si può rivolgere a Pro Infirmis per una valutazione generale, in termini di assicurazioni sociali ed eventuali sostegni, da subito. I canali privilegiati per dare queste informazioni sono i reparti di maternità, i pediatri ed i terapisti che intervengono nei primi mesi di vita. Ma in questo senso penso che anche l'Ufficio dell'Assicurazione Invalidità possa invitare i genitori che ricevono una loro decisione, sia di assunzione di prestazione oppure di rifiuto, a consultare la Pro Infirmis per una valutazione. Valuteremo con i vari attori coinvolti come migliorare questo aspetto di informazione. Un altro canale interessante sono i genitori che si mettono a disposizione per incontrare altri genitori che hanno appena ricevuto l'informazione dell'handicap del proprio figlio. Non di rado ci è capitato di incontrare dei genitori che hanno preferito confrontarsi con altri genitori piuttosto che rivolgersi, da subito, ad un servizio. In questo senso abbiamo un progetto che vorremmo sottoporre ai reparti di maternità.

"Comunicare tocca a noi"

Monica Maestri, capo dell'Ufficio assicurazione invalidità del cantone Ticino, a chi compete l'informazione sul diritto ad assegni grandi invalidi per minori?
Il ruolo di informazione compete all'Ufficio Assicurazione invalidità (Ai). Naturalmente, nell'ottica di una buona diffusione d'informazione, diventa importante anche il ruolo del medico pediatra. Un ruolo fondamentale essendo il primo che entra in contatto con il paziente potenzialmente beneficiario di una prestazione. Devo dire che la collaborazione tra il nostro ufficio e i medici pediatri è molto buona. Un'altra fonte importante di informazioni sono le casse malati, che spesso suggeriscono ai loro affiliati di chiedere all'Ufficio Ai di eventuali diritti di cui potrebbero godere.
Dal suo osservatorio, non le risulta che siano molti i casi di riconoscimento del diritto all'assegno grandi invalidi per minori sia stato inoltrato tardivamente? Non intravvede una lacuna informativa in questo senso?
Non mi risulta. Ci sono sicuramente dei casi inoltrati tardivamente, ma non mi pare che si possa parlare di un problema generalizzato.

Grandi invalidi, chi sono

È considerato grande invalido l'assicurato che necessita dell'aiuto regolare di terzi o una sorveglianza personale per compiere atti ordinari della vita (vestirsi, mangiare, curare il proprio corpo, ecc.).
Solo chi riceve almeno un quarto della rendita ha diritto a questo tipo di assegni.
Anche i minorenni grandi invalidi possono percepire un assegno per grandi invalidi. Durante il primo anno di vita, il diritto a questa prestazione nasce dal momento in cui si può prevedere che vi sarà una grande invalidità durante più di 12 mesi. Ai minorenni grandi invalidi che necessitano di un'assistenza intensiva per una certa quantità minima di tempo e non si trovano in un istituto viene versato, a determinate condizioni, un supplemento per cure intensive.

Pubblicato il 

12.12.08

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