L'alloggio che non c'è

È questo il titolo del dibattito che è stato organizzato anche quest’anno in occasione dell’annuale assemblea dell’ASI/FSI tenutasi a fine marzo 2015. Al dibattito hanno presenziato i candidati alle recenti elezioni dei partiti di governo. Si è cercato in questo modo di porre all’attenzione della politica il tema della penuria di alloggi sociali che sempre più marcatamente si fa sentire, con la speranza che qualcosa venga fatto in Ticino per ovviarvi.


“Fuori tempo massimo: vergogna” è il titolo dell’editoriale del primo numero di quest’anno di Inquilini Uniti, periodico trimestrale dell’ASI/FSI, che non potendo elencare gli interventi messi in cantiere, propone una mesta pagina bianca.
Perché affermazioni tanto forti? Perché dalla speranza siamo passati alla delusione.
Delusione per l’inadempienza da parte del precedente governo che aveva iniziato la legislatura con buoni propositi o perlomeno la dichiarata intenzione di occuparsi seriamente del problema dell’alloggio, che rappresenta sempre una delle emergenze a cui la politica è chiamata a dare risposte e soluzioni. Nei quattro anni appena passati nulla è stato fatto, nulla si è mosso; si sono solo accumulati ritardi che esploderanno con tutte le loro conseguenze negli anni a venire. Perché è purtroppo innegabile che quando si varano misure di sostegno all’alloggio, prima che si vedano esplicati concretamente i risultati, ci vuole tempo. Intanto gli inquilini sono stufi di attendere e di sentirsi dire che bisogna intervenire, ma mai come e quando.


Eppure mai come negli ultimi tempi il mercato dell’alloggio è stato al centro dell’attenzione da parte dei mezzi d’informazione, che hanno saputo cogliere l’importanza di approfondire il tema, stimolare il confronto e sollecitare chi è preposto alla ricerca di modalità d’intervento.
Un mercato dell’alloggio teso, che non sa autoregolarsi come quello ticinese, si riflette sull’attività dell’ASI/FSI, che anno dopo anno è sempre più sul fronte dell’emergenza degli inquilini che devono abbandonare il loro alloggio perché si vende o si ristruttura o si rade al suolo per costruire palazzi di lusso o da mettere in vendita.

Pubblicato il

20.05.2015 21:37
Elena Fiscalini
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