L'abuso dell'abuso

Angelo Ciampi *

C'è una parola, che esprime molto più di un luogo comune, con cui Sos Ticino (e in generale tante organizzazioni che operano nel sociale) è quotidianamente confrontato: questa parola è "abuso". Pare che tutti gli utenti dei nostri servizi e delle nostre strutture non facciano altro che abusare del sistema sociale ticinese e svizzero nel suo complesso.
Abusano i disoccupati, inseriti nei nostri programmi occupazionali, che non avrebbero voglia di lavorare percependo le indennità di disoccupazione; abusano le persone in assistenza che vivrebbero della generosità degli Uffici del sostegno sociale; abusano gli immigrati che in Svizzera avrebbero trovato il paese del Bengodi; abusano, infine, i richiedenti l'asilo, che sfrutterebbero la legislazione in materia per ottenere uno statuto di rifugiato cui non hanno diritto.
Per i sostenitori della filosofia degli abusi il risultato finale è la crescita esponenziale dei falsi disoccupati, dei falsi invalidi, dei falsi poveri, dei falsi rifugiati. Nelle ultime settimane si sta parlando molto di immigrazione e asilo e, puntualmente, ecco spuntare lo slogan "Stop agli abusi" con il quale l'Udc ha lanciato la campagna referendaria a favore della nuova Legge sugli Stranieri (Lstr) e della revisione della Legge sull'Asilo (Lasi). Per il partito di Blocher le lacune presenti nelle vecchie leggi sono una "fonte di abusi". Rita Fuhrer, consigliera di stato zurighese, Udc, ha affermato che su 10 mila domande d'asilo presentate in Svizzera il 75 per cento (?!) sono "abusive".
In tutti i casi citati sopra si ha un rovesciamento delle posizioni: le vittime diventano colpevoli; le persone che necessitano di un aiuto diventano autrici di un delitto. Tutto è affermato in modo apodittico senza alcuna considerazione di quanta gente si stia parlando e a quali problemi sociali deve far fronte.
La figura del profugo che fugge dal suo paese perché perseguitato, invece di essere quella di una persona cui accordare protezione e sostegno materiale e psicologico, diventa quella di chi chiede e pretende diritti in un paese straniero.
La tendenza, ormai predominante a generalizzare individuando nei pochi che, in modo doloso e colpevole, agiscono nel perseguimento di un interesse personale, avrà come risultato un arretramento della nostra civiltà che si sostanzierà nello smantellamento dello stato sociale e di diritto.
Non si porrà più l'attenzione a chi singolarmente ha infranto la legge, bensì, molto più sbrigativamente si cambierà la legge stessa. Un esempio: dopo una sentenza dello scorso anno, del Tribunale federale che riconosceva ai Nem (richiedenti l'asilo che hanno ricevuto una decisione di Non Entrata nel Merito) l'aiuto d'urgenza secondo quanto previsto dall'art. 12 della Costituzione federale, Christoph Blocher, da buon anti-democratico qual è, disse che per negare l'aiuto d'urgenza sarebbe bastato modificare la Costituzione.
La sorveglianza, la coercizione, la repressione diverranno i nuovi parametri cui far riferimento nella formazione delle leggi.
La Lasi e la Lstr sono un ulteriore passo in questa direzione.

* Responsabile comunicazione Sos Ticino

Pubblicato il

08.09.2006 14:00
Angelo Ciampi
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