Italiani di nuovo alle urne

Archiviato il voto delle elezioni politiche italiane con il quale, per la prima volta, gli emigrati italiani hanno potuto eleggere diciotto loro rappresentanti nel parlamento della Repubblica, ecco già una nuova chiamata alle urne per la quale gli italiani all’estero potranno votare, ancora una volta, per corrispondenza. Infatti per domenica 25 e lunedì 26 giugno prossimi è stato indetto in Italia un referendum sulla Devolution, ovvero per l’approvazione, o meno, della legge costituzionale recante “Modifiche alla Parte II della Costituzione” e cioè un testo di legge costituzionale approvato in seconda votazione a maggioranza assoluta, ma inferiore ai due terzi dei membri di ciascuna Camera (l’esito del voto al Senato in seconda ed ultima lettura è stato di 170 voti favorevoli, 132 contrari e di 3 astenuti). Una modifica alla legge costituzionale apportata dal Governo Berlusconi lo scorso mese di novembre e sottoposta, poi, a referendum confermativo (come prevede la stessa Costituzione italiana) per iniziativa del centrosinistra che non ne condivideva gran parte dei cambiamenti introdotti. Cambiamenti che non riguardano solo la così detta “Devolution”, sulla quale si è concentrata la propaganda e, quindi, l’attenzione dei media, bensì una modifica della Costituzione che introduce notevoli cambiamenti nella forma di governo che pongono forti perplessità e preoccupazioni anche a molti costituzionalisti. Le critiche maggiori, in estrema sintesi, concernono: la messa in pericolo dell’unità del Paese e dello stato sociale e solidale, la mancanza di contrappesi costituzionali tra le varie istituzioni della Repubblica presenti, invece, nell’attuale testo costituzionale nonché la riduzione degli attuali poteri di garanzia del Presidente della Repubblica e l’eccessivo potenziamento di quelli del Primo Ministro. Ma venendo agli adempimenti elettorali degli italiani all’estero, va ricordato che, anche in questa occasione, la tempistica del voto nella Circoscrizione Estero sarà diversa da quella prevista in Italia. Infatti, come già ha informato la rete consolare italiana, all’estero, in base alla legge n. 459/2001, i cittadini italiani iscritti nelle liste elettorali della Circoscrizione Estero potranno votare per posta entro il 22 giugno (tradizionalmente il giovedì che precede la domenica elettorale). A ciascun elettore il Consolato competente invierà per posta, entro il 7 giugno 2006, l’ormai consueto plico contenente: un foglio informativo, il certificato elettorale, la scheda elettorale, una busta completamente bianca, una busta già affrancata recante l’indirizzo dell’Ufficio consolare stesso, il testo della legge sul voto all’estero. L’elettore, utilizzando la busta già affrancata e seguendo attentamente le istruzioni contenute nel foglio informativo, dovrà spedire senza ritardo la scheda elettorale votata in modo che arrivi al proprio Consolato entro e non oltre le ore 16 del 22 giugno 2006. Qualora un elettore, alla data dell’11 giugno 2006, non avesse ancora ricevuto il plico elettorale potrà rivolgersi al proprio Consolato per verificare la propria posizione elettorale e chiedere un duplicato. Anche in questa occasione sarebbe stato possibile scegliere di votare in Italia presso il Comune di iscrizione facendone debita opzione, ma la scadenza per la sua presentazione è scaduta lo scorso 8 maggio. Un’ultima annotazione: in questo referendum, trattandosi di un referendum confermativo, il quorum (il numero dei votanti) non è richiesto per la sua validità poiché questo tipo di procedimento, a differenza del referendum abrogativo, non è finalizzato al perfezionamento ed al bilanciamento delle scelte del legislatore ma è uno strumento di garanzia per le minoranze e, come tale, ne verrebbe sminuito il valore se venisse richiesto un numero minimo di votanti. Ciò detto è comunque auspicabile una grande partecipazione al voto anche da parte degli elettori italiani all’estero e in Svizzera, per quanto ci riguarda più da vicino. Come pure è auspicabile, quantomeno, a mio avviso, che il popolo italiano bocci con un voto massiccio questa riforma costituzionale promossa e fortemente voluta dalla Lega Nord, e da questa imposta ai suoi alleati di governo, e magari... senza il voto determinante degli elettori italiani all’estero come accaduto (per fortuna, ovviamente) nelle recenti elezioni politiche!

Pubblicato il

12.05.2006 13:30
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