Iss Aviation, finito lo sciopero record

Accordo trovato e fine dello sciopero per i dipendenti di Iss Aviation a Ginevra. Il sindacato del servizio pubblico Vpod si dice soddisfatto del compromesso ottenuto, anche se gli obiettivi iniziali non sono stati completamente raggiunti.

Dopo 121 giorni di protesta (un record in Svizzera), venerdì 5 novembre è finito lo sciopero dei tredici dipendenti di iss aviation all'aeroporto internazionale di Ginevra (vedi area n. 12 del 27 agosto). Un accordo è stato infatti raggiunto tra l'azienda, il sindacato Push e il sindacato del servizio pubblico Vpod. Lo sciopero era iniziato in luglio, dopo che Iss aveva denunciato il Ccl firmato nel '94 con la Vpod e aveva tentato di rimpiazzarlo con dei contratti individuali al ribasso. Da oramai alcuni anni, Iss non rispettava più i salari previsti da quel Ccl, il sindacato era intervenuto per negoziare la regolarizzazione dei dipendenti e un adeguamento delle paghe, ma Iss aveva rifiutato, tentando invece di abbassare ulteriormente la forchetta salariale (vedi box sotto sui salari).
A inizio novembre dunque, dopo più di tre mesi di sciopero e alcuni tentativi di negoziare, la Vpod ha infine accettato di firmare il Ccl, pur non essendo d'accordo sulla parte dedicata ai salari già firmata a novembre da Push. Come contropartita però, Iss ha dovuto accettare di migliorare i salari, sia degli impiegati a tempo pieno che degli ausiliari, a partire dal 1° gennaio 2012. Salari che restano tuttavia inferiori a quelli previsti dal vecchio Ccl, teoricamente in vigore fino al 30 giugno del 2010 (ma non rispettato da tempo). Quanto soddisfa la Vpod il risultato ottenuto dopo più di tre mesi di sciopero? Perché la fase finale delle trattative si è tenuta a Zurigo invece che a Ginevra? area lo ha chiesto a Stefan Giger, segretario nazionale della Vpod e firmatario dell'accordo.

Stefan Giger, come sindacato siete soddisfatti dell'accordo appena firmato con Iss e Push?
Sì, siamo soddisfatti perché abbiamo ottenuto dei salari decenti per i lavoratori di Iss. Quelli che secondo i nuovi contratti individuali erano previsti come salari massimi a fine carriera (3'550 franchi), con questo accordo sono diventati i salari minimi, in questo senso siamo soddisfatti. È vero però che non siamo riusciti a difendere le condizioni salariali del vecchio Ccl, quello  formalmente in vigore fino al 30 giugno, ma che di fatto non veniva più rispettato. In realtà, nessun dipendente percepiva più i salari previsti da quella convenzione, quindi, pur non avendo raggiunto pienamente gli obiettivi iniziali, con il nuovo Ccl i lavoratori vedranno in ogni caso migliorate le proprie condizioni d'impiego presso Iss Aviation. Inoltre, essendo stato lo sciopero solo di una minima parte dei dipendenti (13 su 135), non avevamo certo il peso e la forza per imporre tutto.
Il Ccl che sarà in vigore fino al 1° gennaio 2012, non  è quello negoziato tra Iss e Push, e che la Vpod ha duramente criticato fino a poche settimane fa?
Questo è quello che si può credere se si guarda solo il testo (il comunicato stampa dell' 8 novembre, che annunciava l'accordo raggiunto - ndr), ma in realtà tutto il nuovo Ccl è il risultato di un negoziato tra Vpod e Iss, tranne l'annesso sui salari firmato da Push in settembre con il quale noi non eravamo d'accordo. Annesso che però resterà in vigore solo per il 2011, poi sparirà e da gennaio 2012 dovranno essere applicati i salari che abbiamo preteso. Quindi: quella forchetta salariale che va da 3 mila 500 a 3 mila 800 franchi è opera di Push, tutto il resto del Ccl è invece al 100 per cento il risultato di un negoziato che abbiamo portato avanti noi come Vpod fino a giugno di quest'anno, ma che non avevamo firmato perché non eravamo d'accordo sui salari.
L'accordo è stato firmato a Zurigo e non a Ginevra. Alcuni hanno  insinuato che si trattasse di una volontà d'escludere il sindacalista Yves Mugny (che ha condotto in prima persona questa lotta all'aeroporto di Ginevra) dalle trattative. Può chiarirci la situazione?
No, Yves Mugny non è stato in alcun modo escluso dalle trattative. Il nostro sindacato ha sempre apprezzato il suo lavoro e la sua capacità di mobilitazione e continua a farlo. Il lavoro svolto da Mugny è assolutamente in linea con il sindacato, questo dev'essere chiaro. Semplicemente abbiamo deciso di dare la priorità al contenuto dell'accordo e non alla persona che lo avrebbe firmato, e visto che la direzione di Iss si rifiutava di sedersi al tavolo delle trattative con Mugny e che nella fase finale della firma avrebbe dovuto esserci un solo rappresentante per ognuna delle tre parti, sono andato io. Ma sono sempre rimasto in contatto con Mugny e tutto quello che è stato deciso era stato prima discusso con gli scioperanti e votato da loro. La sola cosa che abbiamo accettato da Iss è che d'ora in avanti (almeno per la prossima tappa) i negoziati si terranno a Zurigo invece che a Ginevra, questo principalmente perché la loro direzione ha la sede a Zurigo e i suoi rappresentanti non capiscono bene il francese.

Pubblicato il

19.11.2010 01:30
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