Povera Grecia

Il governo greco delle larghe intese tra conservatori e socialisti continua ad applicare l’austerità quale unica medicina possibile per risanare le finanze pubbliche. Prosegue dunque l’opera di distruzione del tessuto sociale e la coesione della società greca. Dopo l’ultimo tsunami di tagli votato dal parlamento greco a poche settimane dalle elezioni europarlamentari, una nuova ondata di austerità colpirà i greci al termine del conteggio dei voti.

 

Questa volta i tagli ammonteranno quasi a 3 miliardi e prenderanno di mira la sanità, l’istruzione e lavoro.
Il Programma intermedio della stabilità fiscale 2014-2018 presentato a fine di aprile prevede nuovi tagli nel settore pubblico. Saranno particolarmente toccate le autonomie locali, gli ospedali, le scuole e gli enti di previdenza sociale. L’austerità ha prodotto un nuovo buco di quasi 15 miliardi per il periodo 2015-2017 e pare ormai assodato che il ministro delle finanze Stournaras chiederà all’Eurogruppo un nuovo pacchetto di sostegno.
Quasi 3,5 milioni di persone, sui poco più di 11 milioni di popolazione greca, sono oggi privati dell’assistenza sanitaria. La legge prevede infatti l’esclusione da qualsiasi forma di assistenza sanitaria per chi perde il diritto alla disoccupazione. La regola si applica anche ai familiari della persona che scaduto il termine di un anno e mezzo non può più ottenere un sussidio disoccupazione.


Situazione complicata anche nella sanità. La prescrizione dei medicinali da parte dei medici diventa ogni giorno più difficile, al pari del ricovero in un ospedale pubblico. Il governo si appresta a chiudere altri 11 ospedali, trasformando il ministro della Sanità ed ex televenditore di libri Adonis Georgiadis in uno dei politici più odiati in Grecia. Lo scorso febbraio Georgiadis aveva chiuso tutte le 350 unita sanitarie locali del paese, licenziando il personale. Tempo qualche settimana, ne ha riaperte in numero nettamente inferiore, riassumendo personale a condizioni di lavoro peggiorate.


Nel mirino del governo ci sono per l’ennesima volta le pensioni. Il Programma intermedio prevede un nuovo taglio fino al 30% delle liquidazioni e delle pensioni sussidiarie, dopo avere affossato gli enti di previdenza con la supposta cancellazione di una parte del debito greco. I contributi per le pensioni si ridurranno del 3,8% da luglio e quelle dei datori di lavoro di un altro 1% dal giugno del 2015.


I ministeri del lavoro, istruzione pubblica, sanità e difesa si troveranno dunque in un regime di dura austerità. Il ministero della pubblica istruzione dovrà tagliare 440 milioni di euro, chiudendo delle università, mentre continua il massiccio programma di allontanamento di maestri e professori dalle scuole con pensioni ridotte e la minaccia di licenziamento dopo una presunta valutazione.


I tagli saranno accompagnati con l’accelerazione del programma di privatizzazioni, cominciando con l’area del vecchio aeroporto di Atene ad Elliniko, che si trova accanto ad una delle più belle spiagge della capitale. Il governo ha accettato offerte anche da società poco solventi e decise a scontrarsi per l’utilizzo commerciale di un’area che poteva diventare un polmone verde di una Atene affogata nel cemento. Prosegue poi la privatizzazione del porto del Pireo, dopo l’invasione dei cinesi della Cosco, dove hanno imposto condizioni medievali di lavoro.

 

Pubblicato il 

02.05.14

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