Innanzitutto è utile ricordare che la Convenzione italo-svizzera per evitare le doppie imposizioni fiscali del 1976, tra le tante questioni che affronta  ne ha un paio che riguardano molto da vicino anche gran parte degli emigrati in Svizzera. La prima, a proposito di pensioni, stabilisce che queste (escluse quelle statali o di qualsiasi altra Amministrazione pubblica) sono imponibili da parte dello Stato in cui risiede il pensionato. Pertanto se, per esempio, un cittadino italiano o elvetico risiede nella Confederazione e percepisce una pensione italiana dell'Inps deve dichiararla al fisco svizzero. La seconda riguarda i proprietari di un bene immobile (casa e/o terreni) in Italia: sia il suo valore patrimoniale che l'eventuale reddito (pur imponibili in Italia) devono essere comunque dichiarati anche al fisco elvetico per eventualmente concorrere a determinare l'aliquota dell'imposta da applicare al rimanente reddito e/o patrimonio che si ha in Svizzera.
Ovviamente qualora un cittadino italiano o elvetico risiedesse in Italia dovrà comportarsi nella stessa maniera con il fisco italiano dichiarando eventuali rendite (Avs-Ai, Secondo Pilastro, ecc.) e/o valori o redditi patrimoniali posseduti nella Confederazione. Solo le rendite dell'Avs-Ai, versate direttamente in Italia a beneficiari ivi residenti, hanno una trattenuta fiscale alla fonte del 5 per cento a beneficio sempre del fisco italiano.
Ciò premesso forse non tutti gli italiani che risiedono in Svizzera hanno dichiarato al fisco elvetico la loro eventuale pensione italiana  e/o la loro eventuale proprietà di un bene immobile (casa e/o terreni) in Italia: magari anche in buona fede, vedendosi in tanti casi già tassata in Italia la pensione Inps e pagando diversi oneri fiscali e di altra natura sull'abitazione e i terreni posseduti in Italia.
Cosa fare, allora, per mettersi in regola con il fisco svizzero? La risposta non può essere che quella di chiarire la situazione con l'ufficio delle imposte del Comune di residenza facendo valere la propria buona fede e non certamente l'intenzione di evadere il fisco elvetico.
Tra l'altro, proprio quest'anno (2010), nella Confederazione è in vigore una mini amnistia fiscale le cui regole prevedono che coloro i quali, in passato, non abbiano dichiarato al fisco qualche reddito,  possano farlo adesso autodenunciandosi entro il prossimo 31.12.2010. Pertanto anche tutti gli italiani emigrati che non avessero mai dichiarato al fisco locale la pensione italiana ed eventuali proprietà in Italia potranno approfittare di questa mini amnistia fiscale. Ma dovranno farlo immediatamente poiché manca ormai poco tempo alla scadenza del 31 dicembre 2010! Coloro che si metteranno in regola non saranno perseguiti e non dovranno pagare alcuna multa, bensì semplicemente rimborsare al fisco svizzero le imposte non pagate ed i relativi interessi per un periodo antecedente massimo di dieci anni. Per saperne di più contattare il patronato Ital-Uil (2503 Biel, Murtenstrasse 33; tel. 032 3228307; e-mail: presidenza.italuil.ch@bluewin.ch), oppure la Uim (tel. 043 3222022; e-mail: uimeuropa@bluewin.ch).

Pubblicato il 

05.11.10

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