Intervista

Dal 1° gennaio 2020, a conclusione del suo mandato in Ticino, Enrico Borelli assumerà la carica di co-segretario regionale di Unia Zurigo e Sciaffusa andando ad affiancare Lorenz Keller. L’elezione è avvenuta sabato scorso da parte dei delegati sindacali riuniti in assemblea a Winterthur. Borelli prenderà il posto di René Lappert, prossimo alla pensione.

 

Enrico Borelli, classe 1969, originario di Lugano ha alle spalle oltre vent’anni di lavoro sindacale in Ticino, prima nel Sindacato edilizia e industria (Sei) e poi, dal 2005, in Unia di cui è segretario regionale dal 2011. area lo ha incontrato per sentire le sue prime sensazioni in vista di questo cambiamento professionale che lo porterà dal “laboratorio” Ticino alla conduzione di una delle regioni più strategiche e importanti del paese, sia per il numero di iscritti (quasi 30.000) sia per la vastità territoriale, così come per il potenziale di crescita.


Enrico Borelli, come è nata l’idea di candidarsi per questa carica?
È un’opportunità che si è aperta con il pensionamento di uno dei due segretari regionali e che ho colto con grande entusiasmo, perché quella di Zurigo e Sciaffusa è una regione strategicamente molto importante per la crescita e il rafforzamento della nostra organizzazione.


Non ti spaventa l’idea di assumere come ticinese una posizione dirigenziale in una realtà tedescofona?
Direi di no. In questa nuova esperienza, a cui mi approccio naturalmente con grande umiltà, vedo piuttosto un’opportunità di crescita, anche dal profilo personale.


In che misura ti sei già introdotto nella nuova realtà?
Sono già abbastanza regolarmente a Zurigo, comincio a confrontarmi con una serie di dossier, a conoscere e approfondire la realtà sindacale della Regione, partecipo alle riunioni e sono coinvolto in numerose discussioni. Ho inoltre già avuto modo di conoscere diversi colleghi e militanti e di frequentare alcuni luoghi di lavoro. Mi sto insomma facendo un’idea del lavoro che ci aspetta.


Quali sono le impressioni ricavate finora?
Ritengo che ci sia un potenziale di crescita enorme e vi sia la possibilità concreta di rafforzare l’azione sindacale e la capacità di mobilitazione attraverso un maggior radicamento nel tessuto lavorativo. Ho trovato una Regione ottimamente strutturata, un team giovane ed estremamente motivato.


Cosa porti dell’esperienza accumulata in Ticino?
Fondamentalmente l’approccio al lavoro sindacale, fatti salvi alcuni distinguo, può essere lo stesso ovunque. Anche perché ovunque c’è la necessità, oggi come non mai, di rafforzare la presenza del sindacato. Le salariate e i salariati e tutta la popolazione hanno bisogno di un sindacato forte, indipendente, saldamente radicato sui luoghi di lavoro. Torneranno dunque certamente utili le esperienze che ho avuto la fortuna e l’onore di maturare in Ticino, una regione confrontata con gravissimi problemi e considerata una sorta di laboratorio negativo dell’odierno mercato del lavoro. Una situazione che ci ha permesso di ampliare le conoscenze sulle dinamiche in atto e dunque di dotarci degli strumenti adeguati per poter fare sindacato. A Zurigo porto inoltre in dote una solida esperienza nei vari settori e rami professionali, ma soprattutto almeno una quindicina d’anni di presenza quotidiana sui luoghi di lavoro e di contatti con migliaia di salariati che hanno arricchito moltissimo il mio bagaglio personale. Un bagaglio che certamente mi aiuterà a sviluppare con le colleghe e i colleghi un’azione sindacale incisiva.


Quali sono gli obiettivi prioritari della nuova segreteria?
Ho già avuto modo di confrontarmi a più riprese con Lorenz Keller, persona estremamente capace e motivata con cui ho sviluppato sin da subito un’ottima intesa. Sicuramente vogliamo rafforzare sia la capacità di mobilitazione di Unia sia la sua presenza sui luoghi di lavoro in maniera consona alla realtà zurighese. Ci aspetta un lavoro immane, ma siamo ottimisti.

Pubblicato il 

21.05.19
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