Caro Arlind, ti scrivo senza sapere che cosa ne sarà di te, tra qualche giorno, quando quest’articolo sarà pubblicato. Spero che avrai vinto la tua battaglia e che sarai ancora qui con noi. Lo spero insieme con la parte umana di questo cantone e ai tanti che non dormono la notte dopo averti sentito parlare in piazza a Bellinzona. Sarà una lotta difficile perché, insieme con i tuoi amici, affronti un nemico potente. Un nemico che, nel frattempo, avrà forse mandato la polizia a sottrarti dalle braccia dei tuoi cari e di tutte le altre persone pronte a farsele strappare pur di tenerti qui con noi. Forse saranno venuti quando meno te lo aspettavi, seguendo l’esempio del primo ministro francese che fa arrestare i bambini clandestini durante le gite scolastiche, magari di notte così che i giornalisti non possano documentare.


So che non cambia molto per te, ma sappi che da minorenne, ti andrebbe comunque meglio di altri. In molti cantoni, chi non ha un documento valido è condannato a passare mesi e mesi in prigione, prima di essere espulso. Perché viviamo in un mondo dove passare quella linea immaginaria che è una frontiera può fare di te un delinquente, molto più delinquente degli oligarchi russi che hanno passato dieci anni in carcere nel loro paese per frode fiscale ma che la Svizzera accoglie a braccia aperte perché portano valigie cariche di milioni.


Tu, che di valigie piene di milioni non ne hai, resti quindi un delinquente per quattro quinti del Consiglio di Stato e devi essere mandato via. Perché la tua permanenza in Svizzera sarebbe un pericolo per la credibilità del nostro sistema giuridico. Perché quando ci sono delle leggi, anche se sono ingiuste, devono sempre essere applicate. Perché se si incomincia a fare delle eccezioni, poi il sistema crolla e ognuno fa quello che vuole. Dura lex, sed lex.


Caro Arlind, come probabilmente saprai, il prossimo 18 maggio gli elettori ticinesi voteranno su una proposta di amnistia fiscale. Nonostante una legge che prevede delle pene, tra l’altro molto leggere, per chi evade il fisco togliendo soldi ai nostri ospedali e alle nostre scuole, la Lega, i Verdi, i Liberali e i Ppd pensano che in fondo non pagare le tasse non sia poi così grave. Poco importa se un evasore causa un danno alla società in media 400 volte più grande di chi fa una rapina. Per la grande maggioranza dei nostri politici i delinquenti fiscali, una volta ogni tanto, hanno diritto a una legge apposta per loro. Una legge che, in cambio di qualche soldino, li perdoni e li trasformi in onesti cittadini. Una legge eccezionale però, perché non diventi un’abitudine. A sostenere questa iniziativa ci sono appunto i politici leghisti, i liberali e i Ppd. Come avrai notato sono gli stessi che ti hanno spiegato che devi andartene in Kosovo perché le eccezioni alle nostre leggi sono inaccettabili e pericolose. Evidentemente, quando si tratta di aiutare i ricchi delinquenti, le leggi speciali diventano meno pericolose che quando riguardano i ragazzini come te. Evidentemente, perché l’amore di tua mamma non aiuta mica l’economia cantonale.


Caro Arlind, alcuni hanno scritto che Norman Gobbi, Laura Sadis, Claudio Zali e Paolo Beltraminelli non hanno un cuore. Si sbagliavano di grosso. Queste persone un cuore l’hanno eccome. Solo che in questi giorni i loro cuori erano già troppo occupati a perdonare gli evasori fiscali per poter pensare anche a te e alla tua mamma. Per fortuna tu e i tuoi meravigliosi amici di cuori ne avete svegliati tanti altri. Quelli di tanta gente che sta facendo di tutto perché tu possa restare e che speriamo vinceranno. Perché anche se di questi tempi sembra essere un’eccezione, anche i buoni possono vincere, una volta ogni tanto.

Pubblicato il 

02.05.14

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