1) La democrazia è un metodo di organizzazione della società. Viene insegnata come un ideale e un obiettivo da perseguire, da curare e da difendere. 2) Non si spiega che ci sono due aspetti: la democrazia formale, quella parlamentare, numerica, che definisce il metodo delle maggioranze (e delle minoranze) che decidono. Vi è poi la democrazia sociale, sostanziale, quella delle proposte e delle soluzioni. Appare fin troppo scontato che il primo aspetto, quello formale, è strumentalizzato ad arte per imbavagliare il secondo. Due esempi. Il governo svizzero decide per un aumento della franchigia delle casse malati. La decisione rappresentante la maggioranza borghese del parlamento è democratica. Eppure l’aumento della franchigia non è democratica, perché pesa in maniera differente a seconda del reddito di una famiglia. Il parlamento e il governo ticinesi hanno optato per una serie di riduzioni fiscali. La maggioranza democratica decide. Ma non sono democratiche le conseguenze dei tagli (sgravi fiscali = tagli sociali). 3) Poi si nasconde che il peso finanziario dei votanti è il fattore determinante nella “democraticità” delle decisioni. Vale a dire: maggiore è il peso e meglio si é rappresentati. Vediamo i giovani. A Lugano da anni i “mugnai” del Molino aspettano una decisione riguardante la definizione della sede definitiva per il Centro Sociale. Il Municipio di Locarno invece non si è lasciato sfuggire l’occasione per ribadire che un centro autonomo presso l’ex macello non rientra nei progetti vista la non “economicità del rapporto investimento-redditività”. I giovani non sono quindi un soggetto finanziariamente-democraticamente rilevante … Vediamo poi gli anziani e i ceti sociali bassi. I tagli sociali sono sulla bocca di tutti. Infine vediamo i ceti medio alti ed alti, loro sono lautamente coccolati con gli sgravi fiscali. Volete altri esempi sulla relazione tra democrazia parlamentare, democrazia fiscale e democrazia sociale? Per esempio il numero di consigli di amministrazione dei parlamentari … 4) Il dibattito elettorale è moscio, la partecipazione dei giovani è in calo? Vediamo di rinforzare la democrazia (formale e sociale) con qualche spunto per le prossime battaglie elettorali (consigli comunali). Che si abbia (sono solo alcune possibilità): A) ad occupare il maggior numero di stabili, ad organizzare occupazioni e sostenerle al fine di ribadire il diritto alla casa (Casa rara, casa cara); B) idem, al fine di ribadire il diritto dei giovani a dei centri sociali; C) cura e zelo nello scioperare al fine di ribadire il diritto agli aiuti sociali. Ecco le modalità concrete e sostanziali (non formali) per animare i prossimi dibattiti. Ne riparleremo? Il maestro disse al suo discepolo: «se rispondi sbagliato ti picchio, se rispondi giusto ti picchio. Cosa hai imparato»?

Pubblicato il 

12.12.03

Edizione cartacea

Rubrica

Nessun articolo correlato