Dolce casa

In Svizzera, e in Ticino in particolare, si assiste a una crescente edificazione. Terreni e spazi verdi diminuiscono per far posto a nuove abitazioni, complici i bassi tassi d’interesse. In molti comuni si vedono nuovi stabili con appartamenti vuoti, in molti casi si tratta di alloggi di alto standard o di lusso. Eppure, e nonostante questa situazione, gli affitti rimangono alti, specialmente nei centri, e sono difficilmente accessibili per molte famiglie, per le persone anziane e i giovani che vogliono vivere in maniera indipendente. Di fatto l’importante offerta di alloggi non ha contributo ad abbassare realmente le pigioni. Accanto ai premi di cassa malati, la pigione è tra le maggiori voci di spesa nel bilancio familiare. L’anno prossimo il popolo svizzero avrà però l’occasione di cambiare le cose. Infatti, dopo che il parlamento svizzero ha rifiutato senza controprogetto l’iniziativa dell’Associazione svizzera degli inquilini per “Più abitazioni a prezzi accessibili”, l’anno prossimo si andrà a votare su questa proposta. L’iniziativa intende promuove la costruzione di abitazioni di utilità pubblica sottraendo il mercato dell’alloggio alla sola legge del profitto speculativo.


Ci sono molti altri argomenti a favore della costruzione di alloggi di utilità pubblica e in particolare delle cooperative d’abitazione: le pigioni degli alloggi appartenenti alle cooperative, ai comuni o alle fondazioni di utilità pubblica sono inferiori a quelle degli altri appartamenti presenti sul mercato, e laddove essi sono presenti permettono alle famiglie di trovare alloggi adeguati alle loro necessità dal momento che sono costruiti in base ai bisogni anziché al profitto. Questo tipo di abitazioni consumano in media meno superficie abitativa per occupante, tutelando in tal modo territorio e ambiente e permettendo una diversità nella composizione sociale di chi vi vive. Come si evince dall’analisi delle pigioni in quei quartieri dove le cooperative d’abitazioni sono molto presenti, esse hanno anche un effetto calmiere sugli affitti delle altre abitazioni. Un modello abitativo che andrà certamente promosso anche a livello ticinese e che l’iniziativa vuole favorire anche grazie all’introduzione di un diritto di prelazione. L’iniziativa prevede infatti che per la promozione della costruzione d’abitazioni a scopi d’utilità pubblica, i Cantoni e i Comuni siano autorizzati a introdurre il diritto di prelazione a loro favore, così come a concederlo in caso di vendita di fondi appartenenti alla Confederazione o ad aziende vicine alla Confederazione. Passo certamente importante se si pensa che questi fondi spesso sono situati in zone privilegiate nelle città o negli agglomerati, ossia proprio laddove c’è scarsità di alloggi a pigione moderata.


Il 2020 sarà quindi un anno importante per gli inquilini grazie all’iniziativa popolare “Più abitazioni a prezzi accessibili” affinché si promuovano alloggi a pigione moderata destinati alle economie domestiche con un reddito medio e medio-basso.

Pubblicato il 

10.10.19

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