3 milioni di differenza

Tra le ferie e i bagni al lago, nella generale indifferenza estiva, con rara velocità per i tempi politici passa un messaggio da 3 milioni  per la copertura dei padiglioni del centro esposizioni di Lugano (conosciuto come Conza) sito nella zona di Campo Marzio. L'idea, patrocinata politicamente dal municipale capo dicastero Giuliano Bignasca, è di coprire i vetusti capannoni con un progetto firmato dal prestigioso architetto Mario Botta. «È un semplice maquillage» – ha dichiarato l'architetto Botta al Corriere del Ticino – «si tratta in fondo di una palizzata di cantiere, di un involucro». Per convincere della bontà del progetto, vengono invitati a cena i cinque capi gruppo dei partiti politici in consiglio comunale, i presidenti delle commissioni della gestione e dell'edilizia. Per il municipio, oltre a Bignasca, partecipano dei funzionari comunali e l'architetto Botta. La motivazione del progetto, in sintesi, è la seguente: «Non abbiamo soldi da investire per un nuovo centro fiere almeno per i prossimi dieci anni. Se vogliamo garantire un futuro di eventi espositivi a Lugano, dobbiamo coprire quei brutti capannoni». Inoltre bisogna fare in fretta, perché gli organizzatori della fiera del lusso prevista in febbraio vogliono che i padiglioni siano ricoperti in tempo. Anche perché lo hanno scritto sul loro sito ancor prima che il progetto fosse approvato. Inviato con eccezionale velocità alle commissioni, il messaggio viene sottoscritto da tutti. Quasi tutti, perché della commissione edilizia, Ferruccio Unternährer del Partito liberale radicale, fa i suoi compiti di membro della commissione andando a verificare nel dettaglio il messaggio. Poco convinto, elabora un rapporto di minoranza in cui chiede di bocciare il messaggio. Lo segue solo Sara Leoni del partito socialista. Durante il dibattito in consiglio comunale, il dettagliato rapporto di minoranza convince la maggioranza dei consiglieri liberali, socialisti e verdi ha cambiare idea e votare contro il credito di 3 milioni. Lega e Popolari democratici invece votano compatti come un sol uomo a favore del progetto. Qualche consigliere comunale si astiene, uscendo al momento del voto. Risultato, il credito viene accettato con un solo voto di differenza. Ma alcuni cittadini hanno lanciato il referendum. Quest'ultimo scade domenica 19 ottobre e perché riesca mancano qualche centinaio di firme. Per sottoscrivere, trovate informazioni a www.campomarzio.ch

I tre motivi della bocciatura

Consigliere comunale di Lugano, Ferruccio Unternährer, perché è contrario alla progetto di copertura di 3 milioni presentato dal capo dicastero Giuliano Bignasca?
Sono tre i motivi. Il primo motivo è la modalità, che definisco improvvisata, con la quale questo messaggio è stato presentato. Solo nel dicembre del 2007 il consiglio comunale ha votato un credito per lavori urgenti di manutenzione all'interno dei padiglioni di 1,4 milioni di franchi. Ora ci è stato chiesto di avvallare un ulteriore credito di 3 milioni di franchi per coprire esteticamente i padiglioni espositivi. Nel messaggio si constata che l'unica urgenza di tale investimento sembra essere dettata dalla prevista fiera del lusso nel febbraio del prossimo anno. Oltre al fatto che la ditta organizzatrice abbia pubblicizzato sul suo sito come dato acquisito la costruzione delle palizzate ancor prima che il progetto fosse presentate nelle commissioni, ci sono altri argomenti che disturbano. Come per tutte le fiere previste per la prima volta a Lugano, gli organizzatori della fiera del lusso avranno a disposizione gli spazi espositivi gratuiti, senza offrire alcuna garanzia di ripetere l'evento gli anni successivi. La contropartita per un investimento urgente di 3 milioni mi pare insufficiente.
L'altro motivo?
Non condivido il progetto stesso perché lo considero non inserito in una visione globale. Dal 2001 sulla zona di Campo Marzio esiste un progetto urbano che comprende un rilancio dell'intero quartiere. Una progettualità che sarà bloccata per 20 anni con l'investimento delle palizzate. Se si volesse discutere con calma di una copertura estetica dei padiglioni, sono convinto che si potrebbe raggiungere lo stesso obiettivo con un costo minore, che non pregiudichi eventuali investimenti futuri per una riqualifica seria dell'intera zona. La vera urgenza, ascoltando chi organizza le fiere, riguarda invece l'interno dei padiglioni perché poco funzionali. L'estetica esterna arriva in secondo piano.
Veniamo al terzo motivo.
La spesa di 3 milioni non si giustifica dal punto finanziario. Dire "Lugano è una città ricca piena di soldi da spendere" è una mancanza di rispetto per i contribuenti, siano essi persone fisiche o giuridiche. Ogni franco speso dal comune deve essere ben valutato proprio per questa ragione. Se dovessimo stilare una lista d'investimenti prioritari da 3 milioni a favore della cittadinanza, la spesa delle palizzate non occuperebbe di certo i primi posti. Faccio solo l'esempio della Casa Greina di Campo Blenio, della quale potrebbero beneficiare 2400 alunni delle scuole elementari per le settimane bianche o verdi. I favorevoli al progetto di 3 milioni per le palizzate sostengono che il polo fieristico si autofinanzi ogni anno con 280mila franchi. In realtà questo profitto corrisponde alle entrate dei posteggi coperti del padiglione, di cui oggi non è dato a sapere se sarà mantenuto. Anzi, sembra che le disdette per i posteggi siano già state intimate.
Cosa si sente di dire in conclusione?
Spero che la cittadinanza possa esprimersi su questa spesa di 3 milioni. Il risultato del voto in consiglio comunale (31 voti favorevoli e 30 contrari, ndr) dimostra bene la controversia dell'argomento. Se il referendum riuscirà, sarà la dimostrazione che alcuni meccanismi verificatisi durante il voto del consiglio comunale sia possibile sconfessarli, allargando la discussione alla cittadinanza intera.

"Non mi dispererò se passa il no"

Vista la responsabilità politica del municipale Giuliano Bignasca della richiesta di credito di 3 milioni per le palizzate del padiglione Conza, area gli ha rivolto alcune domande. Municipale Bignasca, nel 2001 avete proposto la variante del piano regolatore per un progetto di area congressuale, alberghi e una parte espositiva. Che fine ha fatto?
Nel 2005 la giuria, di cui anch'io facevo parte, ha premiato un progetto di architetti di Zurigo. Il problema è che all'epoca non è stato valutato lo sviluppo del progetto. Per realizzarlo è necessario chiudere il centro fiere per alcuni anni. Poiché non sappiamo ancora dove mettere definitivamente il centro fiere, (il riferimento è alla nuova possibile ubicazione inserita nel nuovo quartiere di Cornaredo, ndr) e non siamo nella condizione di affrontare una spesa da 140 milioni per realizzare quel progetto, credo sia utile aspettare per vedere cosa succede. Da lì nasce la proposta dell'architetto Botta.
Intanto però sono passati sette anni e avete speso 600mila franchi per il progetto…
Anche se abbiamo speso 1 milione e mezzo di franchi per renderla abitabile con i lavori urgenti all'interno (nel dicembre 2007, ndr), voglio specificare che il centro fiere è l'unico che garantisce ricavi al comune.
Stando al rapporto di minoranza della commissione gestione, sembra che siano i posteggi ha garantire l'introito. Ora avete dato anche la disdetta agli affittuari dei posteggi. Ma torniamo al progetto vincitore…
Il problema è che io avrei voluto realizzarlo a tappe, invece non era possibile secondo lo studio. Quindi eravamo in difficoltà. In seguito si è deciso di spostare il polo fieristico al nuovo quartiere di Cornaredo per via del traffico. Per realizzarlo però ci vorranno dieci anni e per questo abbiamo promosso l'idea di migliorare l'estetica degli attuali padiglioni.
La fretta particolare con cui è stata realizzato l'iter legislativo sembra sia stata data dalla prevista fiera del lusso a febbraio…
Per noi la fiera del lusso non è importante. Ho già pubblicamente detto che è tempo che la città di Lugano si organizzi senza far venire su i cavalieri di ventura. Poi vedremo cosa succederà con il referendum o l'eventuale votazione. Se non passerà il progetto Botta, personalmente farò in modo di dare una verniciata e sistemare delle piante attorno ai padiglioni.
Perché i Ppd hanno votato tutti sì?
Quando l'architetto Botta ha spiegato il progetto, i Ppd mi sono sembrati abbastanza convinti, anche perché è un progetto che si autofinanzia parzialmente.
Un'ultima curiosità: chi ha pagato la cena alla quale erano invitati i capigruppo e i presidenti di gestione?
Il segretario comunale (Mauro de Lorenzi, ndr.). Io ho pagato le bibite.



Pubblicato il

17.10.2008 03:30
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