Leggevo l'altro giorno da qualche parte che, almeno secondo alcuni psicologi, la metà dei casi di depressione siano riconducibili ad un lutto "mal elaborato". Non so se l'informazione sia seria o meno: la prendo comunque come spunto per applicarla anche ai "traumi politici". Ne siamo reduci da due settimane, dopo il voto sulle due leggi sugli stranieri ed i rifugiati.
Non solo gli individui ma anche le istituzioni devono elaborare bene il lutto. Nel nostro caso le prime reazioni sono state sincere: vari membri del comitato contro le due leggi hanno ammesso chiaramente la disfatta. Ma ciò evidentemente non basta: molti tra noi hanno affermato la volontà di sorvegliare bene l'applicazione delle due nuove leggi nella concretezza dei singoli casi. Ed anche questo va bene, anche se pure non basta.
C'è ancora un terzo livello di risposta necessaria: Blocher ha subito affermato la fatidica sera di domenica che sarà assolutamente necessario che gli organi giudiziari seguano la volontà popolare.
Qui non ci siamo: Blocher e molti suoi discepoli hanno una visione della democrazia che si basa solo sull'espressione matematica della volontà popolare. Qualora un giorno (che spero non arrivi mai) il 51 per cento del popolo svizzero decidesse che sia buona cosa reintrodurre la pena di morte e la tortura come pratiche giudiziarie regolari, questa sarebbe una decisione non solo democratica ma anche eticamente "giusta".
Non sono d'accordo: il principio di maggioranza è necessario in democrazia ma non è sufficiente. Ci sono per fortuna anche altre condizioni per avere una vera democrazia. Ma non voglio tenere lezione...
Voglio solo ricordare che i tribunali, se purtroppo non hanno la competenza per decidere se una singola legge sia o meno contraria alla Costituzione federale (nemmeno il tribunale federale ha questa competenza) hanno comunque la competenza per decidere se una singola legge violi o meno i patti internazionali che la Svizzera ha approvato e ratificato.
Le due leggi passate in votazione alcuni giorni fa violano ad esempio i patti sui diritti fondamentali del Consiglio d'Europa, che la Svizzera ha ratificato da tempo? Non ho la competenza per rispondere, ma so che i nostri tribunali potrebbero entrare in questa materia, se sollecitati direttamente a partire da un caso concreto.
Buon lavoro ai nostri giudici! Forse ne vedremo delle belle...

Pubblicato il 

06.10.06

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